Dal romanzo di John Grisham, McConaughey indomabile: stasera in tv il film più lacerante per l’America intera

Stasera in tv su La7 Cinema: Il momento di uccidere, il film che divise Hollywood e consacrò Matthew McConaughey.

C’è un film che, più di molti altri, ha segnato il confine tra il vecchio cinema americano degli anni ’90 e la nuova Hollywood dei divi che sarebbero esplosi nel decennio successivo. Il momento di uccidere di Joel Schumacher, in onda stasera su La7 Cinema, è una di quelle opere che non si dimenticano. Non solo per la sua potenza drammatica, ma per il modo in cui ha lanciato definitivamente Matthew McConaughey verso il mito. Quando uscì nel 1996, il film accese dibattiti accesissimi. Tratto dal romanzo di John Grisham, racconta una storia scomoda e profondamente americana: un padre afroamericano uccide chi ha violentato sua figlia di undici anni, e viene difeso da un giovane avvocato bianco in un Mississippi ancora segnato dal razzismo.

stasera in tv
Una scena dal film stasera in tv su La7 Cinema

La trama sembra quella di un legal thriller, ma in realtà è un ritratto feroce di un’America divisa, di un sistema giudiziario che inciampa sui propri limiti morali, e di una giustizia che si sporca le mani per restare umana. Schumacher, allora reduce dal successo di Batman Forever, decise di cambiare completamente tono: via i costumi luccicanti, dentro la polvere, il sudore e i tribunali incandescenti. Il risultato fu un film lungo, intenso, che scosse il pubblico e i critici. Ottenne una candidatura ai Golden Globe e incassò milioni di dollari in tutto il mondo, ma divise profondamente la critica. C’era chi lo considerava un melodramma giudiziario eccessivo, e chi invece lo vedeva come un coraggioso manifesto contro l’ipocrisia americana.

Stasera in tv, uno dei film più coraggiosi per l’America: una visione necessaria e imperdibile

In mezzo a questa tempesta, brillava lui: Matthew McConaughey. All’epoca era quasi uno sconosciuto, ma la sua interpretazione di Jake Brigance, l’avvocato che rischia tutto pur di difendere il suo cliente, conquistò il pubblico. Era magnetico, intenso, eppure fragile. Quel ruolo gli spalancò le porte di Hollywood, trasformandolo da promessa a stella. Chi lo vede oggi, abituato al McConaughey di Dallas Buyers Club o True Detective, può intuire qui la radice di tutto: la tensione morale, lo sguardo bruciante, la capacità di rendere umano anche l’eroe più imperfetto. Accanto a lui, un cast stellare: Samuel L. Jackson, nei panni del padre disperato, e Sandra Bullock, giovane e brillante assistente legale, futura icona del cinema contemporaneo. C’è anche Kevin Spacey, implacabile procuratore che porta sullo schermo l’ombra dell’America più conservatrice.

Tutti insieme costruiscono un mosaico potente, dove ogni dialogo diventa una lama e ogni sguardo pesa come una sentenza. Rivederlo oggi, a quasi trent’anni dall’uscita, è come fare un viaggio nel tempo in un’epoca in cui Hollywood credeva ancora nel cinema civile, capace di scuotere coscienze e dividere il pubblico. Non è un film facile, né perfetto. Ma è uno di quei titoli che resistono, che continuano a far discutere e che, proprio per questo, restano vivi. E se McConaughey oggi è uno degli attori più amati e rispettati di Hollywood, forse è proprio grazie a Il momento di uccidere: il film che lo mise sotto processo, come uomo e come artista, e da cui uscì assolto… con lode.

Lascia un commento