Auguri professore: il film cult che Mediaset Infinity riporta alla luce, una lezione di vita che non invecchia mai.
Mediaset Infinity rilancia uno dei film più significativi del cinema italiano degli anni ’90: Auguri professore, il debutto alla regia di Riccardo Milani, tratto dal romanzo Solo se interrogato di Domenico Starnone. Disponibile gratuitamente sulla piattaforma, il film è un’occasione preziosa per riscoprire una storia che parla di scuola, disillusione e riscatto umano. Un racconto che conserva intatta la sua forza anche oggi, in un’Italia dove la figura dell’insegnante resta al centro di dibattiti e contraddizioni. Il protagonista, Vincenzo Lipari, interpretato da Silvio Orlando in una delle sue prove più intense, è un professore di lettere che non crede più in quello che fa. Lavora in un liceo romano, stanco, apatico, inghiottito da una quotidianità che ha perso senso. La vita, come la cattedra, non gli restituisce più risposte.
Tutto cambia quando incontra Luisa Corleto, interpretata da una giovanissima Claudia Pandolfi, ex alunna diventata insegnante. È lei, con la sua freschezza e il suo entusiasmo, a riaprire una ferita ma anche una speranza. Da quel momento, Lipari inizia un percorso interiore fatto di flashback, ricordi, domande sospese. Rivede se stesso da giovane, gli ideali bruciati, le parole che non riesce più a dire ai suoi studenti. Ed è proprio in quell’aula, tra banchi e silenzi, che ritrova il significato autentico del suo mestiere: insegnare non è un lavoro, ma un atto d’amore e di fiducia.
Auguri professore non è solo un film scolastico, ma un viaggio emotivo che racconta l’Italia attraverso la lente della scuola. La regia di Milani, sobria ma incisiva, e la sceneggiatura firmata da Starnone insieme a Sandro Petraglia e Stefano Rulli, regalano un’opera delicata e sincera. Ogni scena, dai corridoi rumorosi del liceo alle memorie del passato, costruisce un mosaico di fragilità e di rinascita. Silvio Orlando, con la sua interpretazione misurata, regala uno dei ritratti più veri e malinconici del cinema italiano: un uomo che ha perso il contatto con se stesso, ma che trova nei ragazzi la spinta per rimettersi in gioco. Accanto a lui, Claudia Pandolfi porta una ventata di freschezza e autenticità, in un ruolo che segna una delle prime tappe importanti della sua carriera.
Il film, al suo debutto nel 1997, ricevette candidature ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, confermando l’arrivo di un nuovo sguardo nel cinema italiano. A distanza di quasi trent’anni, Auguri professore resta una testimonianza lucida e commovente del mestiere dell’insegnante e del potere salvifico dell’educazione. Mediaset Infinity, rendendolo disponibile gratuitamente, riporta in primo piano un titolo che ha segnato un’epoca. Un film che oggi parla con la stessa urgenza di allora, ricordando a tutti che insegnare è resistere, e imparare è un atto di libertà.
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