Accamòra, il piccolo film che batte i giganti: la poesia silenziosa che conquista RaiPlay.
In un panorama dominato da kolossal e produzioni da milioni di euro, un piccolo film italiano sta sorprendendo tutti. Accamòra (In questo momento), cortometraggio diretto da Emanuela Muzzupappa, è oggi tra i titoli più visti su RaiPlay, superando pellicole premiate e blockbuster internazionali. Un risultato che ha il sapore della rivincita del cinema autentico, fatto di verità, lentezza e sguardi. Ambientato tra le campagne calabresi, la trama segue Antonio, un uomo che raccoglie fichi sotto il sole di fine estate. Un gesto semplice, quasi arcaico, che diventa il filo conduttore di un racconto sulla memoria, sul tempo che passa e sulla forza del quotidiano. Nessun effetto speciale, nessun ritmo forsennato: solo la potenza del silenzio, dei gesti, della luce.
Il successo di Accamòra su RaiPlay non è un caso isolato, ma racconta una tendenza precisa: il pubblico cerca autenticità. In un periodo in cui le piattaforme streaming sono piene di titoli rumorosi, serie in loop e produzioni americane dal ritmo convulso, questo cortometraggio regala un’esperienza intima e vera. Molti spettatori raccontano di essersi fermati a guardarlo quasi per caso, incuriositi dal titolo o dall’immagine di copertina, e di essere rimasti catturati dalla sua intensità silenziosa. Un piccolo film che lascia il segno, e che oggi si trasforma in un caso mediatico.
Presentato alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia, ha ricevuto recensioni entusiaste. La regista Emanuela Muzzupappa, che ha firmato anche la sceneggiatura, riesce a raccontare il Sud con uno sguardo lontano dagli stereotipi, restituendo la dignità e la bellezza della vita rurale senza mai indulgere nella nostalgia. La fotografia di Giovanni Spanò amplifica la forza visiva della narrazione: ogni inquadratura è una piccola tela, ogni luce ha il peso di un’emozione. In un momento storico in cui il cinema tende a inseguire l’intrattenimento a tutti i costi, Accamòra sceglie la strada opposta. Parla piano, ma arriva lontano.
La regia asciutta e poetica di Muzzupappa si muove tra le ombre degli ulivi e la luce dorata del pomeriggio, cercando il significato profondo del presente. Il titolo stesso, “In questo momento”, è un invito a rallentare, a guardare davvero ciò che ci circonda. Un messaggio universale, che oggi più che mai trova risonanza in chi, stanco della frenesia digitale, cerca nel cinema un luogo di ascolto e silenzio. Il trionfo di un film così piccolo su RaiPlay racconta una verità sorprendente: il pubblico italiano è pronto per un nuovo modo di guardare. Non solo spettacolo, ma anche verità, poesia, radici. Una piccola perla nascosta, un film che non cerca l’applauso ma che, proprio per questo, lo ottiene.
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