Una fiction con Cesare Bocci, ma non è Montalbano: con Nino Frassica in una trama irresistibile.
Cesare Bocci torna in tv con un volto completamente nuovo, lontano anni luce dall’immagine raffinata e malinconica del vicecommissario Mimì Augello che per anni ha accompagnato il pubblico accanto a Luca Zingaretti ne Il commissario Montalbano. Nella fiction Fratelli Caputo, prodotta da Mediaset e diretta da Alessio Inturri, Bocci dimostra di saper cambiare pelle e di potersi muovere con disinvoltura anche nei toni della commedia più calda e familiare. Ambientata in una Sicilia colorata, vivace e piena di contrasti, la serie racconta la rivalità e la riconciliazione tra due fratellastri: Alberto (Cesare Bocci) e Nino (Nino Frassica). Due uomini che non potrebbero essere più diversi: il primo è un sindaco del Nord, rigido, elegante e metodico; il secondo è un meridionale genuino, impulsivo e scanzonato.
Dopo anni di silenzio, si ritrovano costretti a convivere nello stesso casale nel paesino di Roccatella, tra elezioni comunali, dispetti quotidiani e un affetto che riaffiora, nonostante tutto. Chi conosce Bocci solo per il suo ruolo in Montalbano resta spiazzato da questa metamorfosi. Niente giacca da vicecommissario, niente sguardi malinconici verso il mare di Vigata: qui Bocci interpreta un uomo preciso fino all’eccesso, che tenta di riportare “ordine” in una Sicilia che vive di caos creativo. Eppure, dietro quella compostezza, emerge la sua ironia naturale, la capacità di gestire tempi comici e di dare profondità anche ai momenti più leggeri. È un Bocci che diverte, ma che non rinuncia a una sfumatura di malinconia, quella che lo ha sempre reso riconoscibile.
In Il commissario Montalbano, il suo Mimì Augello è l’amico fedele, l’uomo elegante ma tormentato, il collega che alterna intelligenza investigativa e leggerezza sentimentale. È un personaggio realistico, costruito con cura e credibilità, inserito in un contesto drammatico e poliziesco. In Fratelli Caputo tutto cambia: Bocci lascia la divisa per abbracciare il caos della famiglia, l’ironia quotidiana, la lentezza e il calore del Sud. È come se l’attore avesse aperto una finestra nuova sul proprio talento, mostrando quanto la sua recitazione possa adattarsi ai registri più diversi senza perdere autenticità. Non è un caso che molti spettatori abbiano definito I fratelli Caputo una sorta di “anti-Montalbano”: non per contrasto, ma per complementarità. Dove il commissario ragiona e indaga, i fratelli Caputo discutono e si riconciliano.
Dove Vigata profuma di mistero, Roccatella profuma di casa. È la Sicilia vista non dal punto di vista dell’indagine, ma dell’anima. E in questo contesto Bocci sorprende, fa ridere e commuovere, regalando un’interpretazione che profuma di verità e leggerezza. La fiction Mediaset rappresenta quindi una perfetta occasione per scoprire un lato diverso di un attore che ha fatto della misura e dell’eleganza il suo marchio di fabbrica. Bocci, insieme a Frassica, forma una coppia irresistibile che unisce Nord e Sud, ragione e istinto, rigore e sentimento. In un panorama televisivo spesso dominato da crime e thriller, I fratelli Caputo porta una ventata d’aria nuova: una commedia dal ritmo fresco, con un cuore grande e due protagonisti che raccontano la famiglia in tutte le sue sfumature.
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