Save the Last Dance: il film che la critica ha snobbato e che oggi domina Netflix.
C’è un piccolo film del 2001 che sta vivendo una seconda vita su Netflix, e che contro ogni previsione, è tra i più visti del momento. Save the Last Dance, diretto da Thomas Carter, era stato accolto con sufficienza dalla critica, bollato come prevedibile, troppo scolastico nel raccontare l’amore e la danza. Eppure, più di vent’anni dopo, è proprio quella sua sincerità un po’ ruvida, ma vera a farlo risplendere tra titoli patinati e produzioni milionarie che non lasciano il segno. Oggi il pubblico lo riscopre come un classico “coming of age” senza filtri, un film che non pretende di insegnare, ma di emozionare. E lo fa.
Julia Stiles interpreta Sara, una ragazza che sogna di entrare alla Juilliard ma perde tutto quando la madre muore in un incidente. Trasferitasi in un quartiere difficile di Chicago, incontra Derek (Sean Patrick Thomas), un ballerino hip hop con l’ambizione di diventare medico. Due mondi lontani, uniti da un ritmo comune: la danza. Non c’è nulla di artificioso nella loro storia, e forse è proprio questo a funzionare. Save the Last Dance non vuole essere il film dell’anno, ma quello che si guarda e si sente addosso. Il dolore, la paura di non farcela, la voglia di riscatto: tutto è raccontato con l’immediatezza di un videoclip e l’onestà di chi conosce davvero la giovinezza.
Nel 2001, la critica lo accusò di essere “prevedibile”. Oggi, quella linearità diventa il suo punto di forza. In un panorama in cui tutto deve stupire, Save the Last Dance conquista proprio perché non bluffa: non ha bisogno di effetti speciali o colpi di scena. Ci sono due ragazzi, la musica, un sogno, e una città che non fa sconti. Julia Stiles e Sean Patrick Thomas creano un’alchimia che ancora oggi funziona, forse perché autentica. La loro relazione interrazziale, trattata con delicatezza, anticipava temi che oggi il cinema affronta con più consapevolezza. All’epoca incassò oltre 91 milioni di dollari, una cifra enorme per un film teen costato solo 13 milioni.
Ma la vera sorpresa è che oggi, su Netflix, questo film batte titoli pluripremiati, dimostrando che il pubblico premia l’empatia più della perfezione. È la prova che i film non invecchiano mai davvero: aspettano solo il momento in cui qualcuno li guardi con occhi nuovi. E su Netflix, quel momento è arrivato. Se cerchi una storia che parla di rinascita, ritmo e second chance, questo è il film che non ti aspetti ma che finisci per amare.
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