Stasera in tv su Canale 20 torna una delle saghe comiche più amate e folli degli anni ’80: Scuola di Polizia 3 – Tutto da rifare.
Un titolo che, a distanza di quasi quarant’anni, riesce ancora a unire generazioni con il suo mix inconfondibile di gag esagerate, personaggi improbabili e un’ironia che ha fatto scuola. La saga di Police Academy, iniziata nel 1984, ha segnato un’epoca del cinema comico americano e creato un vero fenomeno di costume capace di riempire le sale e dominare i palinsesti televisivi per decenni. Il primo Scuola di Polizia nacque come scommessa low budget: un film da pochi milioni di dollari, destinato a far sorridere senza troppe pretese. Eppure, contro ogni pronostico, incassò oltre 81 milioni di dollari solo negli Stati Uniti, diventando un cult immediato. Il segreto? Un gruppo di personaggi fuori dagli schemi: dal ribelle Mahoney al gigantesco Hightower, fino all’inimitabile Jones con i suoi effetti sonori vocali e una comicità fisica, istintiva, capace di far ridere chiunque, ovunque.
Il successo fu tale che ogni anno, dal 1984 al 1989, uscì un nuovo capitolo. Una macchina comica che non si fermava mai, un po’ come le gag dei suoi protagonisti. Il terzo film, quello che Canale 20 propone questa sera, arrivò nel 1986 e incassò oltre 43 milioni di dollari, confermando l’incredibile fedeltà del pubblico. In Scuola di Polizia 3: Tutto da rifare, la trama ruota attorno a due accademie rivali costrette a sfidarsi per la sopravvivenza: una dovrà chiudere, l’altra potrà continuare a formare agenti. Da qui nasce una serie di situazioni esilaranti, tra sabotaggi, addestramenti disastrosi e reclute più imbranate che mai. Tornano i veterani Mahoney, Jones, Tackleberry e Hightower, affiancati da nuovi personaggi come l’incontenibile Zed e l’insicuro Sweetchuck.
Il bello della saga è che ogni film si può vedere anche da solo: le trame sono autoconclusive, e bastano pochi minuti per affezionarsi a questo gruppo di poliziotti improbabili. Chi non conosce i capitoli precedenti si trova comunque di fronte a una commedia accessibile e senza pretese, perfetta per una serata spensierata. Police Academy non è mai stato un capolavoro di sceneggiatura, ma ha ridefinito la comicità americana popolare. Ha lanciato attori come Steve Guttenberg e Michael Winslow, reso iconico il comandante Lassard di George Gaynes, e influenzato decine di sitcom e film successivi. Il suo linguaggio semplice e diretto, fatto di slapstick e nonsense, ha reso la saga un linguaggio universale, tradotto e amato in ogni parte del mondo.
Negli anni, Scuola di Polizia ha avuto spin-off, serie animate e una schiera di fan che ancora oggi cita battute e suoni di Jones come parte della cultura pop. In un’epoca in cui la comicità era spesso sofisticata o impegnata, la saga ha dimostrato che far ridere con l’assurdo è un’arte difficile ma potentissima. Rivedere oggi Scuola di Polizia 3 è come tornare in un’America più ingenua ma irresistibile, dove il disastro diventava occasione di riscatto e il gruppo contava più del singolo. Forse è proprio per questo che, a distanza di decenni, queste uniformi continuano a far ridere: dietro il caos e i colpi di scena, c’è sempre un messaggio di inclusione, di accettazione delle differenze e di amicizia autentica. Stasera in tv su Canale 20, insomma, non va in onda solo una commedia, ma un pezzo di storia del cinema anni ’80, ancora brillante e contagiosa come allora.
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