Stasera in tv su Iris: Arma letale, il film che ha cambiato per sempre il poliziesco americano.
Ci sono film che non invecchiano, ma diventano parte del DNA del cinema. Arma letale di Richard Donner è uno di questi. Quando uscì nel 1987, nessuno immaginava che l’incontro tra un reduce tormentato e un padre di famiglia prossimo alla pensione avrebbe riscritto le regole dell’action hollywoodiano. Eppure successe. Stasera il cult torna in onda su Iris, e vale sempre la pena rivederlo: per la sua energia, per la coppia iconica formata da Mel Gibson e Danny Glover, e per quella miscela perfetta di adrenalina e ironia che lo ha reso eterno. Los Angeles, anni ’80. Martin Riggs (Mel Gibson) è un poliziotto del LAPD sull’orlo della follia: vive in solitudine dopo la morte della moglie e affronta i criminali come se non avesse nulla da perdere.
Roger Murtaugh (Danny Glover), invece, è il suo opposto: un uomo pacato, sposato, con figli e una sola grande ambizione: arrivare alla pensione intero. Quando i due vengono affiancati per indagare su un suicidio sospetto, nasce un’alchimia esplosiva. La verità dietro il caso porta a un traffico internazionale di eroina, ex militari corrotti e una serie di sparatorie tra le più spettacolari mai girate all’epoca. Donner dirige con mano ferma, bilanciando tensione e comicità, mentre la sceneggiatura di Shane Black, il futuro autore di Kiss Kiss Bang Bang e Iron Man 3 crea un nuovo linguaggio per il genere: battute taglienti, azione serrata, umanità disarmante.
Gibson, all’epoca reduce dal successo di Mad Max, trova nel personaggio di Riggs la consacrazione definitiva. È rabbioso, fragile, imprevedibile. Glover gli fa da contrappeso con calma, saggezza e un’ironia contagiosa. Insieme diventano l’archetipo del “buddy cop movie”: due caratteri opposti costretti a collaborare, destinati a diventare inseparabili. Accanto a loro spiccano Gary Busey nei panni del glaciale villain Joshua e Mitchell Ryan come il generale McAllister, capo della rete criminale. La colonna sonora firmata da Eric Clapton e Michael Kamen aggiunge ritmo e malinconia, rendendo Arma letale riconoscibile fin dalle prime note. Con un budget di appena 15 milioni di dollari, il film incassò oltre 120 milioni al botteghino mondiale, aprendo la strada a tre sequel campioni d’incasso e a una serie tv nel 2016. L’intera saga ha superato i 955 milioni di dollari, e ancora oggi viene considerata una delle più riuscite del cinema poliziesco.
La critica la accolse con entusiasmo: grandi elogi e una nomination agli Oscar per il Miglior Sonoro. Ma il suo impatto è andato oltre i premi: ha creato un modello narrativo replicato per decenni, da Bad Boys a Rush Hour. Il titolo nasce dal soprannome di Riggs nei dossier interni del LAPD. Nella sceneggiatura originale, il tono era molto più cupo, con un finale drammatico ambientato sulle colline di Hollywood, poi ammorbidito per dare spazio all’ironia del duo. Tra i criminali compare anche Blackie Dammett, padre di Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers, con un passato da vero spacciatore: un dettaglio da film nel film. Oggi è più di un film: è un punto di riferimento. Ha insegnato che dietro ogni pallottola può esserci empatia, che un buddy movie può far ridere e commuovere nello stesso tempo, e che certe coppie non si dimenticano mai.
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