Criticato, dimenticato, oggi virale: film con Gwyneth Paltrow distrugge i kolossal su Netflix

Da flop a fenomeno Netflix: la rivincita di Obsession con Gwyneth Paltrow e Jessica Lange.

Quando uscì nel 1998, Obsession (titolo originale Hush) fu accolto con freddezza dalla critica. Le recensioni lo stroncarono senza pietà: “prevedibile”, “troppo televisivo”, “un thriller d’altri tempi che non fa paura”. Eppure oggi, a distanza di oltre venticinque anni, il film diretto da Jonathan Darby vive una seconda vita su Netflix. È tra i titoli più visti in diversi Paesi, Italia compresa, riportando al centro dell’attenzione due interpreti straordinarie: Gwyneth Paltrow e Jessica Lange. La storia di Obsession ruota attorno a Helen (Gwyneth Paltrow), una giovane newyorkese che si trasferisce nella tenuta di famiglia del marito Jackson (Johnathon Schaech), in Kentucky, in attesa del loro primo figlio.

Lì fa la conoscenza della suocera, Martha Baring (Jessica Lange), una donna elegante, raffinata, ma con un passato ingombrante e un amore materno ossessivo. Quello che sembra un idillio familiare si trasforma presto in un incubo: la casa, avvolta dal silenzio e dai campi del Sud, diventa una prigione. Martha inizia a controllare ogni gesto della nuora, insinuandosi nel suo matrimonio, nella gravidanza, nella quotidianità. La tensione cresce scena dopo scena, fino a un finale carico di rabbia, paura e liberazione. Il film deve la sua rinascita proprio ai volti iconici che lo animano. Jessica Lange, premio Oscar e volto di capolavori come Tootsie e Blue Sky, regala a Martha un’intensità magnetica: una donna glaciale, madre devota e insieme carnefice. È lei il vero motore del film, con una performance a metà tra la tragedia greca e l’horror psicologico.

Da stroncatura a cult, oggi fortissimo su Netflix

Al suo fianco, Gwyneth Paltrow, allora astro nascente di Hollywood, reduce dal successo di Sliding Doors e a un passo dall’Oscar per Shakespeare in Love. Nei panni di Helen, Paltrow riesce a mescolare fragilità e determinazione, trasformandosi da vittima a protagonista consapevole. Completano il cast Johnathon Schaech, nel ruolo del marito indeciso e succube, Nina Foch come nonna saggia e discreta, e Debi Mazar, che aggiunge una nota di realismo al racconto. All’epoca della sua uscita, Obsession non trovò il suo pubblico. Le critiche parlavano di una “versione debole di Attrazione fatale”, e la regia di Jonathan Darby fu giudicata troppo convenzionale. Ma nel tempo il film ha guadagnato una dimensione “da guilty pleasure”, perfetta per chi ama i thriller familiari pieni di tensione psicologica e atmosfere anni ’90.

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Una scena dal film, oggi tra i più visti su Netflix

Oggi, su Netflix, il pubblico riscopre il film con occhi diversi: il ritmo lento e i dialoghi teatrali diventano un punto di fascino, un ritorno a un cinema di tensione più intimo e psicologico. E la presenza di due attrici del calibro di Lange e Paltrow, insieme, rende il tutto irresistibile per gli amanti del cinema femminile e dei conflitti madre-nuora che rasentano il delirio. Il successo attuale di Obsession è la dimostrazione che certi film, anche se inizialmente stroncati, trovano il loro momento giusto solo anni dopo. Netflix ha restituito al pubblico un titolo capace di raccontare, con semplicità e tensione, il lato oscuro dei legami familiari e la forza silenziosa delle donne. Un film che forse non cercava la perfezione, ma che oggi conquista proprio per questo: per il suo essere un thriller “imperfetto”, ma tremendamente umano.

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