Non è solo un film, ma una testimonianza: la storia vera di Mohamedou Ould Slahi arriva stasera in tv su Rai 3.
Stasera Rai 3 porta in prima visione un film che non lascia indifferenti: The Mauritanian, diretto da Kevin Macdonald, tratto dalla vera storia di Mohamedou Ould Slahi, un uomo arrestato nel 2001 e imprigionato a Guantánamo Bay senza processo. Un’opera che scuote, perché non si limita a raccontare, ma costringe lo spettatore a interrogarsi su cosa significhi davvero giustizia. La scelta di Rai 3 di proporre per la prima volta in chiaro questa pellicola è significativa: si tratta di un film che ha fatto discutere a livello internazionale, per la forza con cui porta sullo schermo una vicenda che il mondo avrebbe potuto dimenticare. Invece no: il cinema la rimette davanti agli occhi di tutti, con l’urgenza e il peso di una testimonianza.
La trama parte da un fatto concreto: nel novembre del 2001, poche settimane dopo gli attentati alle Torri Gemelle, Slahi viene arrestato in Mauritania e accusato di legami con al-Qaeda. Trasferito a Guantánamo, rimane dietro le sbarre per anni senza che venga formalizzata alcuna accusa. Il film segue il percorso legale che porterà, con fatica, alla sua liberazione. Nancy Hollander, avvocata interpretata da una straordinaria Jodie Foster, prende in carico la sua difesa insieme alla giovane assistente Teri Duncan (Shailene Woodley). Sul fronte opposto, il procuratore militare Stuart Couch (Benedict Cumberbatch) è chiamato a perseguire il caso, ma si trova davanti a dilemmi morali che scalfiscono ogni certezza.
A rendere indimenticabile la visione è soprattutto la prova di Tahar Rahim, che veste i panni del protagonista. Il suo Mohamedou non è mai solo una vittima, ma un uomo che resiste e trova nel proprio percorso interiore una forma di sopravvivenza. La sua interpretazione è stata talmente intensa da valergli la nomination ai Golden Globe. E non è un caso che Foster, con questo ruolo, abbia vinto il premio come miglior attrice non protagonista. La forza de The Mauritanian sta nel suo equilibrio: è un film che unisce dramma legale, ricostruzione storica e riflessione etica. Kevin Macdonald sceglie di non edulcorare nulla. Le torture subite da Slahi vengono mostrate con crudezza, ma senza compiacimento, perché l’obiettivo è uno solo: dare verità a una storia che ha segnato un’epoca.
Dal punto di vista del pubblico, questa prima visione su Rai 3 è una vera occasione. Non si tratta solo di guardare un film, ma di assistere a un pezzo di storia recente che mette in discussione certezze e ideali. È cinema che apre ferite, ma anche uno spazio per il pensiero. Chi ama le storie vere, chi cerca film che sappiano andare oltre la finzione per diventare specchio della realtà, troverà in The Mauritanian un titolo da non perdere. E il fatto che arrivi in prima serata, in chiaro, amplifica ancora di più la portata di questa visione.
Stasera su RaiPlay potreste lasciarvi travolgere dalla magia di Eduardo De Filippo. Infatti, Maria Vera…
Netflix propone ogni giorno migliaia di contenuti ai suoi utenti. Tra film e serie tv,…
Aurora Ramazzotti e i consigli per far crescere una pianta di avocado in casa: ecco…
Il Paradiso delle Signore è uno dei prodotti più amati della Rai. Nato come fiction…
Uno dei film più amati e osannati di Ridley Scott, risorge oggi per una giustissima…
Tra le migliori serie turche del momento, accanto a La notte nel cuore, La forza…