Ormai è fatta! (1999), diretto da Enzo Monteleone e disponibile su RaiPlay, racconta una vicenda realmente accaduta. È il 23 luglio 1973 quando Horst Fantazzini, detenuto nel carcere di Fossano con una condanna a 22 anni, tenta l’ennesima evasione. Armato di pistola – come nelle sue celebri rapine, spesso messe in atto con armi giocattolo – prende in ostaggio due agenti di custodia. Poi, si barrica nell’ufficio del direttore. La tensione cresce minuto dopo minuto: Fantazzini si trova intrappolato tra la sua disperata voglia di libertà e la pressione delle forze dell’ordine pronte a fermarlo con ogni mezzo. La sua corsa finirà con l’intervento dei tiratori scelti e un epilogo amaro, ma il film intreccia l’adrenalina del momento con l’intensità del ritratto umano di un uomo che, pur tra errori e colpe, cerca di non perdere la propria dignità.
A dare volto e anima a Horst Fantazzini c’è Stefano Accorsi, in una delle prove più significative della sua carriera. La sua interpretazione gli ha permesso di emergere come uno degli attori più intensi e versatili del panorama italiano. Accanto a lui: Emilio Solfrizzi nel ruolo di Loiacono, Antonio Catania come sostituto procuratore, Antonio Petrocelli nel ruolo del direttore Ridolfi, Fabrizia Sacchi, Giovanni Esposito, Paolo Graziosi. Con la partecipazione di Alessandro Haber e Francesco Guccini, che impreziosiscono la coralità del racconto.
Pur non essendo stato un campione d’incassi, Ormai è fatta! ha conquistato la critica grazie alla regia di Monteleone e alla straordinaria interpretazione di Accorsi. È stato apprezzato per la capacità di restituire la tensione claustrofobica del carcere senza perdere di vista la dimensione intima e umana del protagonista. Non ha collezionato premi internazionali di rilievo, ma resta uno dei titoli più significativi del cinema italiano a cavallo tra anni ’90 e 2000, capace di consolidare il talento dei suoi interpreti e di confermare la vocazione civile del nostro cinema.
Il film è stato girato all’interno della Castiglia di Saluzzo, un carcere che ben rende l’atmosfera chiusa e oppressiva della vicenda, anche se la storia reale si svolse a Fossano. Horst Fantazzini, noto come il “rapinatore gentiluomo”, divenne un personaggio simbolico, autore di scritti e riflessioni sui diritti dei detenuti. La sua figura, tra ribellione e ironia, fu raccontata da Monteleone senza retorica, dando voce a una storia di errori, scelte estreme e dignità personale.
Ormai è fatta! ha segnato un momento di svolta per il nostro cinema. La capacità di Monteleone di raccontare vicende borderline e antieroiche con sensibilità storica e attenzione sociale ha aperto la strada a pellicole come El Alamein – La linea del fuoco, sempre da lui diretto. Inoltre, la prova di Accorsi ha cambiato il modo di rappresentare l’antieroe sul grande schermo, contribuendo a definire un modello di protagonista complesso, fragile e allo stesso tempo potente, che avrebbe influenzato molte narrazioni drammatiche degli anni successivi.
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