Bon appétit, Maestà è la serie coreana che ha conquistato il pubblico italiano: da agosto è disponibile su Netflix e continua a restare nella Top 10. Un risultato che solo i k-drama di maggior successo hanno raggiunto, come Squid Game o King the Land. E oggi è diventata un fenomeno globale di cui si parla ovunque.
La trama è un mix irresistibile di cucina, viaggi nel tempo e intrighi di palazzo. La protagonista è Yeon Ji-yeong, interpretata da Lim Yoon-a, star già nota per Big Mouth. Lei è una chef formata tra Francia e Corea del Sud, ma la sua vita cambia quando viene catapultata indietro nella dinastia Joseon. Qui deve cucinare per il tiranno re Lee Heon, interpretato da Lee Chae-min. Ogni piatto diventa una sfida mortale: sbagliare significa rischiare la vita. Non è solo un drama storico, è un racconto che unisce la tensione dei thriller politici con la delicatezza dei piatti preparati sullo schermo. Ogni episodio trasforma il cibo in un’arma di potere, in un linguaggio universale capace di ribaltare le sorti di una corte spietata. Una costruzione narrativa che incolla allo schermo, episodio dopo episodio.
Accanto a Lim Yoon-a e Lee Chae-min, il cast vede Kang Han-na come la concubina Mok-ju, Choi Gwi-hwa nel ruolo del principe ribelle Jesan, e Seo Yi-sook come la Grand Queen Dowager Inju. A completare il quadro, Yoon Seo-ah interpreta Seo Gil-geum, alleata della protagonista. Un gruppo di attori che regala interpretazioni intense e memorabili. La serie non ha conquistato solo il pubblico. Critici e festival hanno premiato la regia e la sceneggiatura, definendola innovativa. Su IMDb ha raggiunto una media di 7.8, segno che l’equilibrio tra storia e gastronomia funziona. Nelle prime settimane ha ottenuto il secondo posto tra i titoli non in lingua inglese più visti al mondo su Netflix. Un risultato che conferma il boom dei k-drama e il loro impatto sul mercato globale.
Ogni episodio non è solo intrattenimento. È un viaggio tra tradizione e innovazione, con scene culinarie curate nei minimi dettagli grazie alla consulenza di chef coreani e francesi. Il pubblico resta affascinato dalla precisione con cui viene rappresentata la cucina come simbolo di resilienza e sopravvivenza. Un dettaglio che rende la serie unica e inimitabile.
Bon appétit, Maestà segna un cambio di passo nei k-drama: la cucina diventa motore narrativo, metafora di potere e identità. Ha già influenzato nuove produzioni, aprendo il mercato internazionale a storie in cui le donne chef sono protagoniste assolute. Non è solo un drama, è un manifesto della nuova stagione dei k-drama. Chi ha iniziato a guardarla lo sa bene: questa non è una serie che puoi spegnere a metà. Ti cattura, ti sorprende, ti trascina in un mondo dove ogni piatto è vita o morte. E quando arrivi ai titoli di coda, il pensiero è uno solo: “ne voglio ancora”.
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