Visconti divide l'Italia, ma conquista Venezia: su Raiplay un film che tutto il mondo non riesce a dimenticare

Rocco e i suoi fratelli su RaiPlay: il capolavoro di Visconti che continua a graffiare.

Quando un film entra nella storia del cinema non smette mai di parlare, nemmeno sessant’anni dopo la sua uscita. Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Leone d’argento a Venezia nel 1960, è ora disponibile gratuitamente su RaiPlay, pronto a essere scoperto non solo dagli appassionati, ma soprattutto da chi appartiene alle nuove generazioni e non l’ha mai visto. Guardarlo oggi significa ritrovare un’Italia che cambiava, lacerata tra speranza e dolore, tra boom economico e ferite sociali mai rimarginate. La storia della famiglia Parondi, emigrata dalla Lucania a Milano, non è solo il racconto di un dramma familiare, ma un vero specchio dell’Italia degli anni Sessanta. Rocco, Simone, Vincenzo, Ciro e Luca incarnano i diversi volti dell’adattamento e dello scontro con una città spietata.

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Rocco e i suoi fratelli è disponibile su RaiPlay

Alain Delon, giovane e magnetico, porta sullo schermo un Rocco fragile e puro, opposto a Simone, interpretato da un intenso Renato Salvatori, capace di trascinare lo spettatore dentro una spirale di ossessioni, rabbia e autodistruzione. Alla Mostra del Cinema di Venezia il film ottenne il Leone d’argento, un riconoscimento che lo pose immediatamente tra i grandi classici. A questi si aggiunsero Nastri d’Argento per regia, sceneggiatura e fotografia, oltre a un David di Donatello al miglior produttore. La consacrazione internazionale arrivò con le candidature ai BAFTA, che portarono Annie Girardot – indimenticabile Nadia – sotto i riflettori mondiali.

RaiPlay regala Rocco e i suoi fratelli: le curiosità che non conosci sul capolavoro di Visconti

Oggi, rivedere il film su RaiPlay non significa soltanto recuperare una pietra miliare, ma rientrare in contatto con un’opera che ha inciso profondamente nel modo di raccontare i conflitti sociali e le dinamiche familiari. In origine la famiglia si sarebbe dovuta chiamare Pafundi, ma per evitare imbarazzi con una vera famiglia lucana si optò per Parondi. La sceneggiatura trae linfa dai racconti de “Il ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori, testimonianza viva delle periferie milanesi di quegli anni. Alcune scene, in particolare lo stupro e l’omicidio, crearono fratture profonde con la censura, al punto da condizionare la distribuzione del film.

Il fascino di Rocco e i suoi fratelli non appartiene solo alla storia del cinema. È un film che continua a parlare di emigrazione, di ricerca di riscatto e di fragilità maschili, temi che restano attuali anche nel 2025. Guardarlo gratuitamente su RaiPlay diventa un’occasione unica per avvicinare chi non ha mai avuto accesso a un’opera che fonde tragedia greca e realismo urbano, e che ancora oggi scuote e divide.

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