Una variante di pasta al pesto ancora più ricca e golosa: l'ha scelta Serena Rossi.
Serena Rossi ha il talento innato di rendere autentico ogni gesto, anche il più semplice. In questi giorni, tra una tappa e l’altra della sua tournée, ha condiviso con i fan un piatto che racconta tanto di lei: trofie al pesto con patate lesse. Non la solita pasta, non la classica immagine da cartolina ligure, ma una variante che affonda le radici nella tradizione e al tempo stesso parla di comfort food, quello che ci fa sentire a casa anche quando si è lontani.
L’attrice napoletana non ha mai nascosto il suo amore per la buona cucina, quella sincera, capace di unire ricordi e sapori. La sua scelta non è casuale: il pesto è simbolo di convivialità, ma l’aggiunta delle patate cambia le regole del gioco. Il piatto diventa più morbido, avvolgente, quasi couture nella sua semplicità, come un abito che gioca con i volumi senza perdere eleganza. La ricetta non è un’invenzione estemporanea, ma una delle interpretazioni più amate della cucina ligure. In molte case, le patate vengono lessate insieme alla pasta: i dadini si amalgamano con gli amidi della cottura e il pesto, rigorosamente a crudo, trova una nuova cremosità. A volte compaiono anche i fagiolini, ma già nella sua forma “essenziale” l’effetto è sorprendente. Un piatto che unisce la forza della terra alla freschezza del basilico.
Pasta al pesto e patate lesse: perché provare subito la versione scelta da Serena Rossi
Immaginate la scena: trofie piccole e compatte, patate che si sciolgono appena, pesto verde intenso che le avvolge. Il risultato non ha nulla di pesante o prevedibile. È un inno alla delicatezza, pur restando goloso. Non un piatto da trattare come “classico primo della domenica”, ma un alleato perfetto per un pranzo leggero e raffinato, magari da gustare anche freddo quando il calendario è fitto di impegni. Serena Rossi lo sa bene: il cibo può diventare un rifugio, ma anche una dichiarazione di stile. Scegliere una variante della pasta al pesto così precisa e identitaria significa raccontare al pubblico la voglia di autenticità, l’importanza dei gesti quotidiani.
La cucina come moda: non è questione di apparenza, ma di dettagli. Basta poco per trasformare un grande classico in qualcosa di diverso, capace di sorprendere. Ed è forse questo il messaggio più forte che l’attrice lancia, anche senza dirlo. Non serve inseguire piatti complicati per lasciare un segno: basta osare una variante, cambiare prospettiva, mettere la propria impronta anche su un piatto che tutti pensiamo di conoscere. Perché la vera eleganza, proprio come nel vestire, nasce dall’arte di rendere speciale ciò che sembra normale.