Io Canto Family in crisi: la magia si è spenta, ma il vero tallone d’Achille non è Michelle Hunziker

Io Canto Family, il filo si è spezzato: il talent non decolla più. La nostra analisi.

La nuova edizione di Io Canto Family, tornata su Canale 5 dal 16 settembre 2025, è partita con un entusiasmo di facciata, ma i numeri non hanno rispettato le aspettative. Nonostante il rinnovamento di giuria e coach, il programma guidato da Michelle Hunziker ha registrato ascolti bassi, rimanendo dietro alla concorrenza e generando un dibattito acceso sui social. Molti utenti hanno puntato il dito proprio contro la conduttrice, accusata di non essere il volto giusto per la prima serata di Canale 5. Secondo questa narrazione, Hunziker non avrebbe la capacità di trascinare il pubblico come altri grandi conduttori storici dell’ammiraglia Mediaset. Ma la realtà è più complessa: non basta un nome forte per salvare un programma che zoppica nelle fondamenta.

Gli ascolti lo dicono chiaramente. La prima puntata ha raccolto poco più di due milioni di spettatori con il 15,2% di share, battuta dalla replica di Il Commissario Montalbano su Rai1. Un campanello d’allarme che conferma un trend: lo show non è più in grado di garantire il seguito di un tempo. Il problema? Non la conduzione, ma il format. La struttura appare fragile, con un regolamento poco chiaro che lascia i telespettatori spaesati. La giuria, ridotta a due sole figure, Patty Pravo e Noemi, sembra eccessivamente indulgente, priva di quella verve critica che alimenta il confronto e rende avvincente la competizione. Anche i coach, pur prestigiosi, non sorprendono. La scelta di Serena Brancale, ad esempio, lascia interdetti: fino a pochi mesi fa ricopriva il ruolo di giurata in Like a Star. Un riciclo di volti che dà l’idea di un ambiente chiuso e autoreferenziale, incapace di rinnovarsi davvero. In più, lo show resta prigioniero di un’idea zuccherosa di “famiglia perfetta e tutti impeccabili sul palco”, che alla lunga rischia di annoiare. L’assenza di tensione drammatica, di colpi di scena o di dinamiche forti, rende tutto prevedibile.

Non è Michelle Hunziker il problema a Io Canto Family

Al contrario di quanto circola online, il vero nodo non è Michelle Hunziker. Lei porta esperienza, ritmo e presenza scenica. È una professionista che sa reggere il palco e intrattenere senza sbavature. Il paragone con Gerry Scotti è illuminante: solo pochi mesi fa veniva considerato un “flop vivente” a causa di ascolti non esaltanti in prima serata. Oggi, invece, la sua figura viene nuovamente celebrata. La differenza non è nel conduttore, ma nei programmi che gli vengono affidati. Hunziker, con un format solido, avrebbe tutte le carte per brillare. La sua energia e la sua capacità di instaurare empatia con il pubblico sono risorse preziose che in questo contesto risultano sottoutilizzate. Puntare il dito contro di lei significa cercare un capro espiatorio facile, senza analizzare la vera radice del problema: un Io Canto Family che ha perso la sua identità.

Se Canale 5 vuole davvero rilanciare il brand, deve osare. Serve un regolamento chiaro, una giuria più coraggiosa e meno accomodante, e scelte di casting che portino freschezza invece di riciclare volti già noti. La musica e le dinamiche familiari possono ancora funzionare, ma solo se supportate da una narrazione capace di emozionare e sorprendere. Michelle Hunziker non deve essere sostituita: deve essere valorizzata. In un contesto rinnovato, la sua professionalità potrebbe fare la differenza e trasformare un talent spento in un appuntamento davvero imperdibile.