Robert Redford e La mia Africa: il capolavoro che oggi rivediamo gratis con occhi diversi.
Ci sono film che non appartengono soltanto al cinema. Appartengono al tempo, alla memoria collettiva e a quella nostalgia che si fa più viva quando un grande protagonista ci lascia. La scomparsa di Robert Redford ha riportato inevitabilmente in primo piano La mia Africa (Out of Africa), il film del 1985 diretto da Sydney Pollack che conquistò sette Oscar e che oggi possiamo rivedere gratis su Mediaset Infinity. Un’occasione che assume un sapore diverso, quasi un rito, ora che quell’uomo biondo in abiti color khaki non c’è più. Riguardarlo adesso non è soltanto un gesto cinefilo, è un modo per fare pace con la sua grandezza, per comprendere perché Redford fosse capace di incarnare l’idea stessa di mito senza mai sembrare distante.
Il personaggio di Denys Finch Hatton non è mai stato solo un amante affascinante accanto a Meryl Streep/Karen Blixen. In lui Pollack e Redford hanno scolpito l’archetipo dell’uomo libero, allergico alle regole, capace di stare accanto a una donna senza ingabbiarla. In un’epoca in cui Hollywood era popolata da eroi muscolari, Redford scelse la via opposta: la leggerezza, il silenzio, la profondità che si legge negli sguardi più che nelle frasi. Oggi che lo rivediamo, la sua interpretazione appare ancora più potente. Non c’è ostentazione, non c’è bisogno di spiegare. C’è solo un uomo che si lascia guardare dalla natura africana, restituendo allo spettatore la sensazione che il cinema possa davvero catturare la vita.
Ogni volta che la cinepresa si apre sulle pianure keniote, il film si trasforma in un’esperienza visiva che travalica lo schermo. Non è un caso che la fotografia di David Watkin abbia vinto l’Oscar. Le immagini di stormi che si sollevano al passaggio del piccolo aereo di Denys, le notti illuminate dal fuoco, i tramonti che sembrano dipinti da un pittore impressionista: tutto concorre a rendere La mia Africa una lettera d’amore al continente. Ma riguardandolo oggi, in un’epoca di consapevolezza diversa, quel paesaggio incantato porta con sé anche interrogativi sulla memoria coloniale e sulle contraddizioni di un’Europa che cercava se stessa altrove. È forse questo a renderlo ancora attuale: la capacità di affascinare e al tempo stesso far riflettere.
Il fatto che sia disponibile gratis su Mediaset Infinity è più che una semplice notizia di programmazione. È l’occasione per chi lo ha visto al cinema negli anni ’80 di rivivere un’epoca, e per le nuove generazioni di scoprire cosa significhi davvero un grande melodramma. In tempi di contenuti mordi e fuggi, La mia Africa obbliga a rallentare, ad ascoltare la musica immortale di John Barry, a lasciarsi trasportare da una storia d’amore che non concede facili consolazioni. Guardarlo adesso è un atto di memoria, ma anche un gesto di gratitudine verso un attore che non ha mai interpretato un ruolo senza regalargli una verità.
Stasera su RaiPlay potreste lasciarvi travolgere dalla magia di Eduardo De Filippo. Infatti, Maria Vera…
Netflix propone ogni giorno migliaia di contenuti ai suoi utenti. Tra film e serie tv,…
Aurora Ramazzotti e i consigli per far crescere una pianta di avocado in casa: ecco…
Il Paradiso delle Signore è uno dei prodotti più amati della Rai. Nato come fiction…
Uno dei film più amati e osannati di Ridley Scott, risorge oggi per una giustissima…
Tra le migliori serie turche del momento, accanto a La notte nel cuore, La forza…