L’ufficialità è arrivata: Stucky tornerà in Rai con una seconda stagione. La serie di Rai 2 con Giuseppe Battiston e Barbora Bobuľová non si ferma al successo della prima annata. Dopo ascolti record e paragoni illustri con il Tenente Colombo, la televisione di Stato ha deciso di puntare ancora su questo investigatore atipico e irresistibile.
Un ritorno che i fan attendevano con ansia. La prima stagione, partita il 30 ottobre 2024, aveva stupito tutti: oltre 1,5 milioni di spettatori alla prima puntata e uno share dell’8%, il doppio della media di rete. Risultato? Stucky è diventato in poche settimane il terzo programma più visto di Rai 2.
Il segreto del successo? L’ispettore Giuseppe Stucky, interpretato da Battiston. Un investigatore fuori dagli schemi, di origini italo-persiane, empatico e allergico alla tecnologia. Niente smartphone, niente computer. Solo appunti scritti a mano, lunghe passeggiate e riflessioni in osteria. Ogni episodio è un giallo “alla rovescia”: lo spettatore conosce subito il colpevole, mentre Stucky comincia le indagini come se nulla sapesse. Niente inseguimenti mozzafiato, ma sguardi, silenzi, dettagli umani. Una scelta che ha conquistato la critica, affascinata dal modo in cui la serie racconta la provincia veneta e le sue atmosfere sospese.
Accanto a Battiston, Barbora Bobuľová nel ruolo della dottoressa Marina Šimkova, medico legale e confidente dell’ispettore. Una relazione intensa e maldestra, che sarà certamente al centro della nuova stagione. Nel cast anche Diego Ribon, oste e consigliere di fiducia, e i poliziotti Guerra e Landrulli, interpretati da Alessio Praticò e Laura Cravedi.
Stucky non è un eroe invincibile. È un uomo comune che osserva, ascolta, comprende. Un investigatore che preferisce il dialogo all’azione e le osterie ai commissariati blindati. Una figura che ricorda i grandi classici del noir europeo, ma con un tocco tutto italiano. Non stupisce che molti abbiano visto in lui l’erede nostrano del Tenente Colombo. Lo stesso Battiston ha raccontato di sentirsi legatissimo al ruolo, al punto da inseguire per anni i diritti dei romanzi di Fulvio Ervas, da cui la serie è tratta.
Le nuove puntate sono ancora in fase di scrittura, ma alcune piste sono già chiare. La produzione potrebbe attingere ai romanzi ancora inesplorati di Ervas, ampliando la conoscenza del passato di Stucky, delle sue origini persiane e dei rapporti familiari. Non mancheranno nuove indagini ambientate nella provincia veneta, con casi emblematici e personaggi inediti. E i fan sognano già un approfondimento maggiore sul legame con la dottoressa Marina, mentre i poliziotti Guerra e Landrulli potrebbero assumere un ruolo più centrale.
La forza della serie sta nell’aver portato in Rai un giallo diverso. Lento, riflessivo, ma mai noioso. Un crime che mescola atmosfere noir, ironia e umanità. Un racconto che mette al centro le persone, i loro conflitti interiori e le sfumature psicologiche. Il pubblico lo ha capito subito: Stucky non è un prodotto qualsiasi, ma una ventata d’aria fresca in un panorama spesso affollato di detective stereotipati. La conferma della seconda stagione non è solo una buona notizia per gli spettatori. È il segnale che la Rai crede davvero in una narrazione capace di unire qualità, originalità e popolarità. Ora non resta che attendere il ritorno in tv di Battiston e compagni. L’ispettore che non usa il cellulare, ma sa leggere l’animo umano, è pronto a tornare.
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