Guillermo del Toro non conosce pause. Reduce dal clamore che ha accompagnato il suo Frankenstein, presentato e osannato a Venezia, il regista messicano ha sorpreso tutti al Toronto International Film Festival con un annuncio inatteso: è già al lavoro su una nuova pellicola, dal titolo provvisorio Fury. Un progetto che promette di spingersi verso territori ancora più cupi e spietati, con protagonista Oscar Isaac, il volto che del Toro sembra aver scelto come suo compagno d’armi artistico.
Il cineasta ha usato parole inequivocabili definendo Fury un thriller molto crudele e violento. Non un semplice esercizio di stile, ma una discesa negli abissi del noir, dove l’atmosfera diventa soffocante e la tensione non concede tregua. Chi conosce del Toro sa bene che quando promette oscurità, lo fa con l’intenzione di riscrivere i confini del genere.
Per rendere l’idea, ha evocato un paragone tanto inusuale quanto efficace dicendo che sarà come My Dinner with André, ma con un omicidio dopo ogni portata. Una cena che inizia come un incontro di dialoghi profondi e che, portata dopo portata, si trasforma in un vortice di sangue. Un’idea disturbante, che rievoca la spietatezza di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, ma con la promessa di andare oltre, verso una crudeltà mai affrontata prima.
Oscar Isaac sarà il protagonista assoluto di Fury. Dopo aver lavorato insieme a Frankenstein, regista e attore sembrano aver trovato una sintonia rara. Isaac, sempre più versatile e magnetico, accetta la sfida di interpretare un personaggio immerso in dialoghi filosofici, ma anche nel cuore della violenza più brutale. Del Toro lo ha definito un interprete capace di incarnare la fragilità e la ferocia nello stesso istante: qualità perfette per un progetto di questa natura.
Ad oggi non ci sono altri nomi confermati nel cast. La sceneggiatura è in fase di scrittura e il regista ha sottolineato di volerla firmare personalmente, per garantire una totale libertà creativa. Un dettaglio che rivela quanto il progetto gli stia a cuore e quanto intenda spingersi oltre i limiti già testati con i suoi film precedenti. La pellicola intende raccontare la violenza non solo come gesto fisico, ma come peso psicologico e morale. Ogni scena sarà un colpo di scalpello sul lato più oscuro dell’essere umano, in perfetto equilibrio tra filosofia e brutalità.
Per ora Fury resta un progetto in fase embrionale. Non ci sono date ufficiali di uscita né finestre produttive già definite. Considerando gli impegni di del Toro con la promozione di Frankenstein (nelle sale italiane dal 17 ottobre e su Netflix dal 7 novembre 2025), è probabile che la produzione di Fury possa iniziare non prima della seconda metà del 2026. L’uscita, quindi, difficilmente arriverà prima della fine del 2027. Questo non fa che accrescere l’attesa. Perché quando un regista come del Toro parla di un film “crudele e violento”, il pubblico sa che non si tratta di una promessa vuota, ma di un’esperienza cinematografica che lascerà il segno.
Con Fury, Guillermo del Toro conferma di essere uno degli autori più coraggiosi e visionari del cinema contemporaneo. Dopo aver reinventato mostri, favole nere e tragedie noir, si prepara a una nuova immersione nell’incubo. Un incubo infernale, come lo definisce lui stesso, che vedrà in Oscar Isaac il volto di una violenza elegante e devastante. E ancora una volta, il regista messicano dimostra che la sua immaginazione non conosce confini.
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