The Plane, stasera in tv
Ci sono film che non diventano subito cult, eppure riescono a lasciare un segno: The Plane, uscito nel 2023, e stasera in tv su Italia 1 alle 21:25, è uno di questi. Un action apparentemente “classico” che si trasforma in un racconto di resistenza, umanità e tensione. E soprattutto, un titolo che permette a Gerard Butler di mostrare lati del suo talento raramente visti nei blockbuster più muscolari.
La storia ruota attorno al pilota Brodie Torrance, chiamato a compiere un atterraggio disperato durante una tempesta violentissima. L’aereo non finisce in un luogo sicuro, ma su un’isola delle Filippine segnata dalla guerra civile. Da lì, per lui e i passeggeri, inizia un incubo fatto di guerriglia, prigionia e scelte impossibili. Butler non è l’eroe invincibile di altre saghe: è un uomo normale costretto a spingersi oltre i propri limiti.
Accanto a lui c’è Mike Colter, che interpreta Louis Gaspare, ex-legionario francese accusato di omicidio. Una presenza scomoda e ambigua, che diventa però essenziale. La loro alleanza fragile, fatta di diffidenze e necessità, regge l’intera tensione del film. È proprio qui che The Plane si distingue: non tutto è bianco o nero, non tutto è prevedibile.
Attorno a Butler e Colter si muovono volti noti e meno noti: Tony Goldwyn nei panni di David Scarsdale, manager della compagnia aerea; Yoson An come Samuel Dele, co-pilota fedele e determinato; Evan Dane Taylor nel ruolo del leader ribelle Datu Junmar. Tra gli altri anche Daniella Pineda, Paul Ben-Victor e Lilly Krug, che completano un mosaico di tensione e sopravvivenza. La regia è di Jean-François Richet, già premiato con un César in passato. Qui sceglie uno stile asciutto, quasi old school, lontano dagli eccessi digitali di molti action moderni. Il risultato è un film più credibile, ancorato a un realismo che aumenta la paura dello spettatore.
Il vero cuore di The Plane resta però la performance di Gerard Butler. Non più solo l’uomo delle esplosioni e delle sparatorie infinite, ma un pilota che sbaglia, che ha paura, che deve proteggere vite innocenti pur non sentendosi onnipotente. Un working class hero che convince proprio perché fallibile. In un panorama in cui gli action tendono a mostrare personaggi invulnerabili, Butler restituisce realismo ed emozione. Non a caso molti critici hanno sottolineato come questo ruolo rappresenti un passaggio importante nella sua carriera. Dopo film come Attacco al potere, dove dominava la forza bruta, qui Butler mette in campo cuore, dubbio e sacrificio.
The Plane non ha collezionato premi internazionali, ma ha avuto un riscontro positivo proprio per la sua “solidità” come action d’altri tempi. La critica lo ha definito un film capace di intrattenere senza diventare banale, e di riportare al centro il lato umano dell’azione. Il suo impatto sul genere non è da sottovalutare: ha contribuito a consolidare una tendenza in atto, quella di proporre protagonisti meno supereroi e più uomini. Questo approccio ha ispirato altri survival action successivi, in cui la tensione nasce dalla fragilità del personaggio, non solo dalle esplosioni.
L’idea del film nasce da uno spunto dello scrittore Charles Cumming durante un viaggio in Egitto. La scelta della location — un’isola delle Filippine in pieno conflitto — non è casuale: serve a rafforzare il senso di isolamento e di pericolo costante. Richet ha voluto dare al film un’impronta più concreta e meno spettacolarizzata, evitando le iperboli tipiche del genere. Questo si riflette in dialoghi a volte diretti, quasi ruvidi, e in scene che ricordano i migliori film d’azione anni ’80 e ’90.
Guardare The Plane oggi significa riscoprire un action che non si accontenta di esplodere sullo schermo, ma prova a costruire tensione attraverso i suoi personaggi. Significa anche vedere un Gerard Butler diverso: meno scultoreo, più vulnerabile, ma proprio per questo più vicino a chi guarda. È un film che non è diventato un fenomeno globale, ma che resta un tassello importante nel percorso dell’attore e nel panorama action recente. Stasera in tv, su Italia 1 alle 21.25, può essere l’occasione giusta per (ri)scoprirlo.
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