Un titolo che molti hanno ignorato su RaiPlay, ma che oggi torna a imporsi con la sua forza bruciante. “Il giorno sbagliato”, conosciuto a livello internazionale come Unhinged, è uno di quei film che entrano sotto pelle e non lasciano tregua. Diretto da Derrick Borte nel 2020, è un thriller americano cupo e disturbante che porta sullo schermo una delle interpretazioni più sorprendenti della carriera di Russell Crowe. Sulla piattaforma streaming della Rai è disponibile, pronto a mostrare al pubblico italiano la sua natura di viaggio nell’abisso della rabbia contemporanea.
Il film prende forma a New Orleans, città che diventa scenario perfetto di un incubo urbano fatto di clacson, semafori, pioggia e rabbia stradale. Tom Cooper, divorziato e instabile, apre la sua giornata con un atto di violenza brutale che ne definisce subito il carattere. Poco dopo, un banale incontro al semaforo con Rachel Hunter (interpretata da Caren Pistorius) diventa scintilla di una persecuzione spietata. Al centro, il figlio Kyle (Gabriel Bateman), costretto ad affrontare la furia di un adulto che incarna la frustrazione e la solitudine di un’epoca intera.
La trama procede come una corsa senza respiro. Ogni frenata, ogni sorpasso, ogni inseguimento diventa metafora di un mondo in cui basta un istante per perdere il controllo. La violenza di Cooper non è solo fisica: è il simbolo di un malessere collettivo, di una rabbia sociale che monta silenziosa e che esplode senza logica.
Il cuore del film è Russell Crowe. Abituato a ruoli epici e a eroi tormentati, qui sorprende trasformandosi in un villain puro, spietato e magnetico. Lo spettatore fatica a distogliere lo sguardo da questa presenza massiccia, quasi animalesca. Crowe stesso aveva raccontato di aver esitato ad accettare la parte, proprio per la sua negatività assoluta, ma lo script lo ha conquistato. E il risultato è una performance che inquieta e affascina allo stesso tempo.
Accanto a lui, Caren Pistorius regge con forza la parte di Rachel, madre fragile e determinata, costretta a trovare dentro di sé un coraggio inatteso. Gabriel Bateman, nei panni del figlio Kyle, restituisce con sensibilità lo sguardo impaurito e spaesato di un adolescente coinvolto suo malgrado. A completare il cast, Jimmi Simpson nel ruolo dell’avvocato Andy, Anne Leighton e Austin P. McKenzie in ruoli di contorno.
Il film non ha conquistato premi prestigiosi, ma ha ottenuto una nomination ai People’s Choice Awards 2020 per Russell Crowe come Miglior star drammatica. Al botteghino, ha superato i 43 milioni di dollari, risultato notevole in piena pandemia. La critica si è divisa. Eppure, tra chi lo ha visto, resta la percezione di un film duro e necessario, che non concede scappatoie emotive.
Il set di New Orleans regala al film una fotografia fredda, attraversata da piogge improvvise e cieli plumbei. La colonna sonora accompagna con tensione costante, senza mai alleggerire il ritmo. Per la prima volta nella sua carriera, Crowe si cala in un personaggio totalmente negativo. La sua fisicità diventa strumento narrativo, il suo respiro affannoso scandisce le scene come un orologio pronto a esplodere.
Molti critici hanno sottolineato le affinità con Duel di Steven Spielberg e con Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher. Ma “Il giorno sbagliato” rovescia la prospettiva: non è la rabbia anonima di un camionista o la crisi di un uomo qualunque, ma la follia calcolata di un villain che insegue con metodo la sua vittima. Una scelta che rende la pellicola ancora più disturbante.
Il film non si limita a mostrare inseguimenti spettacolari. Dietro il rombo dei motori c’è un discorso più ampio sulla rabbia sociale. La cosiddetta “road rage” diventa allegoria della fragilità contemporanea, tra pressioni lavorative, isolamento e mancanza di contatto umano. È proprio questa chiave che ha reso “Il giorno sbagliato” un punto di riferimento per i thriller automobilistici degli anni successivi.
Dopo la sua uscita, più di un regista ha ripreso il tema degli scontri improvvisi su strada, delle esplosioni di violenza quotidiana dietro il volante. Il montaggio serrato, i primi piani carichi di tensione e la capacità di tenere lo spettatore incollato allo schermo hanno ispirato nuove produzioni, soprattutto nel panorama indipendente americano ed europeo.
Guardare oggi “Il giorno sbagliato” su RaiPlay significa immergersi in una storia che riflette i nostri tempi. È un film che chiede allo spettatore: quanto basta per scatenare la furia nascosta dietro un clacson? Una domanda che resta sospesa anche dopo i titoli di coda.
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