Spencer: stasera in tv il ritratto immaginario di Lady Diana che ha conquistato la critica.
Questa sera su Rai Movie va in onda Spencer (2021), il film di Pablo Larraín che ha trasformato tre giorni di Natale nella tenuta di Sandringham in un dramma psicologico capace di riscrivere la memoria collettiva di Lady Diana. Non è un biopic nel senso tradizionale: è piuttosto una favola nera, un viaggio nella mente di una donna che sceglie la libertà al posto della corona. Il regista cileno, già autore di Jackie, ha spiegato di non voler raccontare la vita di Diana dall’inizio alla fine, ma di concentrarsi su un istante decisivo, quello in cui prende forma la scelta che cambierà tutto. E lo fa con una lente intima e quasi claustrofobica, intrappolando lo spettatore tra i corridoi gelidi di Sandringham e i pensieri tormentati della principessa più amata del Novecento.
La protagonista di Twilight ha spiazzato tutti. Kristen Stewart, con i suoi gesti nervosi, lo sguardo basso e la voce spezzata, ha regalato al cinema una Diana fragile e ribelle, conquistando critici e festival. Non si è limitata a imitarne l’accento o la postura: ha restituito un’anima, fatta di contraddizioni e improvvisi slanci vitali. La sua performance le è valsa la candidatura agli Oscar 2022 come miglior attrice protagonista, oltre a nomination ai Golden Globe, ai Critics’ Choice e a una pioggia di riconoscimenti dalla stampa internazionale. È stata definita la prova più matura della sua carriera, capace di ribaltare l’immagine di un’attrice da sempre divisiva.
Dicembre 1991: la regina Elisabetta raduna la famiglia reale per il tradizionale Natale a Sandringham. Diana arriva già spezzata: il matrimonio con Carlo è ormai un guscio vuoto e l’idea di diventare regina non ha più alcun fascino. I tre giorni trascorsi tra cene opulente, abiti imposti e regole ferree diventano la cornice di una rivoluzione personale. Larraín sceglie di raccontare quella decisione, lasciare il principe Carlo e la famiglia reale come se fosse un atto di rinascita. Non c’è spazio per la cronaca pura: Spencer è cinema che scava, che immagina, che suggerisce più che raccontare. Il film è stato presentato in concorso al Leone d’Oro di Venezia nel 2021 e da lì ha iniziato una corsa nei festival di mezzo mondo. La critica internazionale lo ha accolto con entusiasmo: plauso unanime per la regia di Larraín e l’interpretazione di Stewart.
Al botteghino, Spencer ha incassato oltre 25 milioni di dollari a fronte di un budget di 18. In Italia ha raggiunto quasi 870mila euro, numeri più che dignitosi per un’opera d’autore che rifugge le regole del mainstream. Guardandolo si ha la sensazione di assistere a un dialogo tra realtà e sogno. Lady D emerge come un’eroina tragica, imprigionata in un mondo che non le appartiene e pronta a pagare il prezzo più alto pur di ritrovare sé stessa. Il titolo non è casuale: non Princess Diana, ma Spencer, il cognome da nubile che segna un ritorno alle origini, al di là dei doveri e delle apparenze. È la scelta di una donna che smette di essere icona per tornare a essere persona.
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