Anna Ferzetti, tra l’ironia domestica e la grazia istituzionale. Il film da recuperare subito.
C’è un filo sottile che unisce i ruoli più riusciti di Anna Ferzetti: la capacità di restituire al pubblico una donna riconoscibile, autentica, mai ridotta a macchietta o semplice spalla. Un talento che in questi giorni trova nuova luce grazie a La Grazia, il film di Paolo Sorrentino presentato in anteprima e già al centro delle conversazioni, ma che affonda le radici in una carriera costruita con scelte attente e sfumature mai banali.

Nel lavoro con Sorrentino, Ferzetti presta corpo e voce alla figlia del presidente della Repubblica, interpretato da Toni Servillo, figura sospesa tra l’affetto familiare e la solennità istituzionale. Una parte apparentemente minore, eppure determinante nell’equilibrio di una storia che non si limita a raccontare i palazzi del potere. Mette in scena i conflitti più intimi di chi li abita. La sua interpretazione vive di sguardi trattenuti, pause studiate, silenzi che parlano tanto quanto le parole. È un’attrice che non sovraccarica, che si muove nella precisione delle sfumature.
Anna Ferzetti, mamma irrequieta e simpaticissima su RaiPlay: il film da recuperare
Eppure, per comprendere la sua versatilità bisogna guardare anche altrove, lontano dalle atmosfere sospese e solenni di Sorrentino. In Il Natale della mamma imperfetta, tratto dall’universo creativo di Ivan Cotroneo, Ferzetti è Irene: una donna che incarna le ansie e le nevrosi della quotidianità, tra i regali da comprare, i figli da gestire, le amicizie da tenere in equilibrio. È una commedia domestica, corale, che mette a nudo con leggerezza e ironia le fragilità femminili. Qui la sua recitazione si fa ritmo, battuta pronta, gioco di tempi che restituisce al pubblico quella sensazione di riconoscersi in un personaggio che, seppur scritto, sembra nato dal vero. Il contrasto tra i due ruoli racconta molto più di quanto sembri. Da un lato, la commedia italiana che esplora la normalità con affetto e sarcasmo.
Dall’altro, il cinema d’autore che riflette sul rapporto tra etica e potere. In mezzo, una stessa attrice che attraversa generi e registri senza perdere mai coerenza. Non è soltanto una questione di tecnica, ma di sensibilità: Ferzetti riesce a portare in scena donne imperfette, fallibili, ma sempre credibili. Oggi, mentre i riflettori della Mostra del Cinema si accendono su di lei grazie a La Grazia, riscoprire i suoi lavori meno citati diventa un modo per cogliere la sua traiettoria artistica. Ferzetti non si limita a interpretare un ruolo. Lo abita, lo plasma, lo restituisce al pubblico con una forza che raramente lascia indifferenti. È la conferma che dietro il glamour del tappeto rosso si cela un’artigiana del cinema, capace di oscillare tra leggerezza e gravità senza perdere mai autenticità. Un talento che, nel panorama italiano contemporaneo, merita più spazio e più attenzione. Oggi, complice il magnetismo di Sorrentino, sembra pronto a ricevere la consacrazione definitiva.
