La chimera, il film evento che stasera in tv trasforma Rai 3 in una sala d’autore.
Ci sono film che non si guardano soltanto: si vivono, si attraversano, si respirano. La chimera di Alice Rohrwacher appartiene a questa categoria rara, quella delle opere che non si consumano davanti allo schermo ma che entrano dentro, lasciando sedimentare immagini, voci e visioni come frammenti preziosi di un sogno collettivo. Stasera in tv Rai 3 trasmette uno dei film italiani più celebrati e discussi degli ultimi anni. Un’opera che ha raccolto premi, candidature e ovazioni nei festival di mezzo mondo, da Telluride a Valladolid, passando per Chicago, fino a conquistare la critica internazionale. Per molti, tra cui The Guardian, è un capolavoro assoluto, un racconto che unisce poesia e tragedia, memoria e mito.

Con La chimera, Alice Rohrwacher ha firmato la sua opera più matura e ipnotica. Dopo Lazzaro felice e Le meraviglie, la regista toscana continua a esplorare il confine tra realismo e magia, tra la polvere delle campagne e il respiro immortale della Storia. Qui, però, compie un passo ulteriore: mette in scena l’Italia degli anni ’80 attraverso il volto enigmatico di Josh O’Connor, attore britannico consacrato da The Crown, trasformato in un archeologo-tombarolo capace di percepire l’eco delle tombe etrusche sepolte nella Tuscia. Accanto a lui, un cast che profuma di leggenda e internazionalità: Isabella Rossellini, splendida e fragile Flora, simbolo vivente di un passato glorioso, e Alba Rohrwacher, presenza magnetica che arricchisce di intensità ogni scena.
La trama come mito moderno: stasera in tv La chimera di Alba Rohrwacher
Arthur, uscito di prigione, non è soltanto un uomo: è un viaggiatore sospeso tra due mondi. Da una parte il desiderio di ricongiungersi a un amore perduto, dall’altra la febbre febbrile dei “tombaroli”, spinti dall’avidità e dalla promessa di un guadagno facile. La chimera, per lui, non è soltanto un sogno: è la nostalgia di ciò che non si può più avere, la ricerca disperata di un varco tra vita e morte, tra ciò che appartiene al passato e ciò che resiste nel presente. Ogni inquadratura sembra raccontare una favola antica che si specchia nella nostra contemporaneità. Il saccheggio delle tombe etrusche diventa metafora di un Paese che ha troppo spesso venduto la propria anima, e insieme un atto d’amore verso la bellezza che resiste sotto la superficie.
https://www.youtube.com/watch?v=syCSULYnDsg
Non è esagerato dire che La chimera sia entrato nella storia del cinema italiano contemporaneo. Pluripremiato, acclamato dalla critica internazionale e amato da chi cerca nel cinema qualcosa di più della semplice evasione, il film di Rohrwacher è stato inserito tra i migliori film stranieri del 2023 dal National Board of Review, ha conquistato nomination prestigiose agli European Film Awards e ai David di Donatello, oltre a essere celebrato dai Nastri d’Argento. Stasera in tv, vederlo su Rai 3 significa partecipare a un rito collettivo, ritrovare la potenza del grande cinema italiano che parla al mondo con la lingua universale delle immagini. Non è soltanto un film: è un appuntamento imprescindibile per chi ama le storie che scavano, letteralmente e metaforicamente, dentro le radici di un Paese e dentro le pieghe più intime dell’animo umano.
