Ci sono storie che non lasciano scampo: Attraverso i miei occhi, conosciuto all’estero come The Art of Racing in the Rain, è una di quelle e da oggi è su Netflix. Un film che mescola amore, perdita, speranza e corse automobilistiche. E lo fa con un narratore speciale: un cane di nome Enzo.
A prestare la sua voce nell’edizione italiana è stato Gigi Proietti, nel suo ultimo indimenticabile lavoro di doppiaggio. Un dono prezioso che rende il film ancora più toccante. Nella versione originale, invece, c’è Kevin Costner. La regia porta la firma di Simon Curtis, lo stesso dietro opere raffinate come My Week with Marilyn.
Il film è tratto dal bestseller internazionale L’arte di correre sotto la pioggia dello scrittore Garth Stein. Un romanzo che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, tradotto in decine di lingue. La sceneggiatura è di Mark Bomback, noto per la saga de Il pianeta delle scimmie. Alle musiche troviamo Volker Bertelmann (premio Oscar per Niente di nuovo sul fronte occidentale) insieme a Dustin O’Halloran.
Protagonista sullo schermo è Milo Ventimiglia, volto amatissimo grazie a This Is Us. Accanto a lui Amanda Seyfried, intensa e luminosa come sempre. Completano il cast Kathy Baker, Martin Donovan, Gary Cole e la giovanissima Ryan Kiera Armstrong. Enzo, invece, prende vita attraverso due splendidi golden retriever, Parker e Butler. La forza di questo film non sta solo nella storia. Sta nel modo in cui racconta l’esistenza. Attraverso gli occhi di un cane, noi spettatori riviviamo emozioni che ci appartengono da sempre: l’amore, la perdita, la speranza di un domani diverso.
Enzo non è un cane qualunque. Si chiama così in onore di Enzo Ferrari, e la sua vita scorre accanto a quella del suo padrone, il pilota Denny Swift. Insieme condividono sogni e sfide. Enzo osserva e commenta tutto con uno sguardo che va oltre la vita terrena. La sua voce diventa coscienza, memoria, riflessione. Denny incontra Eve, la donna che cambierà per sempre la sua esistenza. Con lei costruisce una famiglia, coronata dalla nascita della piccola Zoe. Ma la felicità è fragile. La malattia colpisce Eve. E dopo la sua morte, Denny deve lottare in tribunale contro i suoceri per tenere con sé sua figlia.
La corsa più difficile per Denny non è su pista. È quella della vita. Ed Enzo lo accompagna con una fede incrollabile. Secondo una leggenda mongola, i cani possono reincarnarsi come esseri umani. È questa la speranza che muove Enzo: un giorno tornare per ritrovare chi ama.
Il film ha avuto un’accoglienza calorosa dal pubblico, pur senza conquistare premi internazionali di rilievo. È stato però celebrato per l’interpretazione intensa di Ventimiglia, per la delicatezza di Seyfried e soprattutto per la voce narrante. Kevin Costner negli Stati Uniti, Gigi Proietti in Italia: due timbri che hanno dato un’anima immortale a Enzo.
Attraverso i miei occhi non è solo un film “animalista”. Non cerca la lacrima facile. Lavora sull’equilibrio. Sa alternare momenti comici, tenerezza, dolore e riflessioni filosofiche. È questa la sua unicità. Ecco perché, a distanza di anni, resta un titolo capace di ispirare altri film raccontati dal punto di vista degli animali. Un’eredità che si sente accanto a pellicole come Io & Marley, ma con una profondità diversa. Guardandolo oggi su Netflix, ci accorgiamo che non racconta solo la storia di un cane. Racconta la nostra. Perché tutti, almeno una volta, abbiamo sognato di vedere la vita con occhi più puri, più sinceri. E di scoprire che l’amore vero non muore mai.
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