Stasera in tv Iris propone un film impossibile da dimenticare. Alle 21:14 va in onda Mandela: La lunga strada verso la libertà, biopic potente diretto da Justin Chadwick.
Un’opera intensa che attraversa l’intera vita di Nelson Mandela, leader, rivoluzionario, prigioniero politico e primo presidente nero del Sudafrica democratico. A interpretarlo c’è un magistrale Idris Elba, affiancato da Naomie Harris nei panni di Winnie Madikizela-Mandela. Due performance che emozionano, scuotono, conquistano. Il film si ispira all’autobiografia Long Walk to Freedom. È uscito nel 2013 e ha debuttato in sala proprio il giorno in cui Mandela morì: il 5 dicembre.
Una coincidenza commovente. Un evento che ha trasformato la proiezione londinese in un addio collettivo e storico. L’eco si è sentita in tutto il mondo. Il racconto inizia in un villaggio rurale. Mandela è un bambino curioso, sensibile, intelligente. Lo seguiamo mentre cresce, studia, si ribella alle ingiustizie dell’apartheid. Diventa avvocato, poi attivista, poi simbolo. Viene arrestato. Resta in carcere 27 anni nella prigione di Robben Island. Non odia. Non si piega e non cerca vendetta.
Dalla sua liberazione nel 1990 alla sua elezione nel 1994, il film racconta il miracolo della riconciliazione nazionale. Una scelta controcorrente. Un atto di pace che ha cambiato la storia. Winnie, la seconda moglie, lo accompagna per anni nella lotta. Ma si radicalizza. Le loro strade politiche si dividono. Anche questo il film lo mostra, senza retorica.
Mandela: La lunga strada verso la libertà non è un film che addolcisce. Ma è pieno di umanità, di poesia, di dignità. Idris Elba è straordinario. Nulla da invidiare a Morgan Freeman in Invictus. La colonna sonora include “Ordinary Love” degli U2, scritta appositamente per il film. Ha vinto il Golden Globe e ricevuto una nomination agli Oscar 2014. La regia alterna epica e intimità. Le scenografie restituiscono un Sudafrica reale. Non c’è patinatura. Solo verità, anche quando fa male. Il cast comprende anche Tony Kgoroge, Fana Mokoena, Riaad Moosa, Robert Hobbs. Attori sudafricani che danno autenticità, voce e volto a una lotta collettiva.
Il film ha incassato quasi 8 milioni di dollari nelle prime settimane negli Stati Uniti. Ma il suo valore va oltre il botteghino. Ha lasciato un segno nel modo in cui il cinema racconta la storia. Ha ispirato biopic successivi come Selma, Harriet, Respect, Till. La scelta di Chadwick di raccontare tutto — infanzia, lotta, carcere, presidenza — ha fatto scuola. Il focus non è solo il momento eroico. È il percorso umano. Il pubblico assiste al cambiamento. Vede Mandela crollare, resistere, perdonare. Vede la sua vulnerabilità. E capisce la vera grandezza: non odiare quando ne avresti ogni ragione.
In tempi dominati dalla vendetta e dal rancore, questo film è un balsamo. Una voce fuori dal coro. Un’opera che grida: la forza non è nel colpire, ma nel comprendere. Per questo stasera in tv, chi cerca solo azione o spettacolo potrebbe rimanere spiazzato. Ma chi vuole guardare davvero, troverà una storia che resta dentro per sempre. Mandela non è solo un eroe. È un uomo. È un mito, la memoria viva di un mondo che ha scelto il cambiamento. E che ce lo ricorda, in prima serata, su Iris.
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