Una nuova anteprima targata Netflix ha catturato l’attenzione del pubblico. Un noir elegante, ambientato tra i casinò di Macao, che unisce cinema d’autore, introspezione e tensione psicologica. Si intitola La ballata di un piccolo giocatore ed è diretto da Edward Berger, il regista vincitore di quattro Oscar per Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Nel ruolo principale troviamo Colin Farrell, affiancato da Tilda Swinton e Fala Chen. Una squadra internazionale per un film che non passerà inosservato. Tratto dal romanzo cult di Lawrence Osborne, il film racconta la discesa agli inferi di Lord Doyle, ex avvocato inglese in fuga da sé stesso e dal suo passato. Doyle arriva a Macao, cuore pulsante del gioco d’azzardo in Asia, con un piano: ricominciare. Ma i fantasmi non si lasciano alle spalle così facilmente. Con una fotografia ipnotica e atmosfere decadenti, il film si ispira alla grande tradizione noir, ma con un’anima moderna, dolorosa, lucida.
La sceneggiatura è firmata da Rowan Joffé, già noto per adattamenti letterari come Before I Go to Sleep. La sua penna restituisce il disagio, l’ambiguità morale, e il fascino letale del protagonista. Il cast è completato da Alex Jennings, Deanie Ip, Jason Tobin, Julia Fox, Michael Kelly e Randall Park. Un mix di volti noti e scelte sorprendenti.
Netflix non ha ancora annunciato la data ufficiale di uscita, ma le prime immagini condivise sui social promettono un viaggio visivo fuori dal comune. E c’è di più. La ballata di un piccolo giocatore è il primo progetto dell’accordo di first look tra Berger e Netflix. Un patto creativo che potrebbe dare vita a una nuova era di cinema autoriale sulla piattaforma.
Lord Doyle non è un eroe. Non cerca giustificazioni. È uno che ha perso tutto. Ma che spera ancora in una seconda possibilità, anche se non la merita. Il suo rifugio è una trappola dorata. A Macao, le luci brillano, ma l’anima si spegne. Tavoli verdi, fumo, scommesse. Lì, Doyle incontra Dao-Ming, interpretata da Fala Chen: una donna enigmatica, magnetica, forse pericolosa. La loro relazione non è amore. È un legame fatto di attese, silenzi e specchi rotti. Lei è tentazione e redenzione, insieme. Forse è solo un’illusione. Edward Berger, con la sua regia, osserva senza giudicare. Lascia che siano le immagini a parlare. Ogni inquadratura è una ferita. Ogni sguardo, un abisso.
Il regista tedesco costruisce un racconto che ricorda il miglior Paul Schrader o certi film di Michael Mann: personaggi sospesi, città notturne, solitudine affilata come vetro. Farrell, reduce da interpretazioni intense in The Banshees of Inisherin e The Batman, si confronta con un ruolo spigoloso, fatto di silenzi e cedimenti interiori. Uno dei più maturi della sua carriera. Swinton, come sempre, incarna l’alterità. Fredda e inquietante. Chen è la rivelazione. La sua presenza sullo schermo è elettrica.
Il film non è ancora uscito, né ha partecipato ai grandi festival. Ma le premesse sono alte. Il pubblico attento ai drammi d’autore lo aspetta come un cult in potenza. Se ami storie che parlano di fallimento, tentazione e fuga, La ballata di un piccolo giocatore sarà un’esperienza da non perdere. Netflix potrebbe aver scoperto il suo nuovo gioiello oscuro.
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