Il Diavolo Veste Prada in Italia? Il cast perfetto (e più iconico dell’originale)

E se Il diavolo veste Prada fosse girato in Italia? Il cast che sogniamo, i motivi per cui funzionerebbe (troppo bene).

Non servono venti piani di bozzetti, una fila di stagisti silenziosi o un cappuccino scaldato al punto giusto per dirlo: Il diavolo veste Prada è una di quelle pellicole che non smettono di dettare tendenza, neanche a distanza di vent’anni. Le prime immagini dal set del sequel, hanno acceso l’emozione di migliaia e migliaia di fan in tutto il mondo. Ma facciamo un gioco: e se fosse ambientato in Italia? Tra le redazioni patinate di Milano, i backstage delle fashion week capitoline e quel mix di snobismo, talento e pressioni tutte italiane? E soprattutto: chi sarebbero le nostre Miranda, Andy ed Emily?

Valeria Golino è la nostra Miranda. Punto. Niente parrucche bianche o occhiali da sole oversize: la sua Miranda Priestly parla poco, ti uccide con lo sguardo e cammina tra le scrivanie con il passo di chi non ha mai bisogno di alzare la voce per ottenere il silenzio. Valeria Golino ha quella gravitas naturale che in pochi reggono: non è algida, è glaciale quando serve. Ma sa anche essere umana, senza mai diventare prevedibile. Immaginatela mentre fissa un bozzetto da cestinare con un “È tutto?”, e in quell’unica battuta c’è tutto: disprezzo, eleganza, potere.

Il Diavolo Veste Prada in salsa italiana: Matilda De Angelis è Andy

Matilda De Angelis ha quel tipo di energia che Anne Hathaway aveva nel 2006: faccia da brava ragazza, intelligenza tagliente, senso del ritmo. Potrebbe tranquillamente arrivare dal suo paesino dell’Emilia, con un sogno grande e nessuna scarpa all’altezza, per poi diventare l’unica che riesce a tener testa a Miranda. Ma attenzione: la sua Andy non piange nel bagno. La sua Andy fa una story su Instagram e si prende la rivincita con i like. La Emily originale (Blunt) era una perla rara: cattiva al punto giusto, stilosissima anche quando vomitava in ufficio. Pilar Fogliati ha il carisma giusto per rifare quella parte: la sua parlantina, il suo sguardo sempre due secondi più avanti degli altri.

il diavolo veste prada
Matilda De Angelis sarebbe la perfetta Andy

Sarebbe la collega che ti deride in Gucci mentre tu ancora annaspi con Zara. Ma se volessimo ribaltare tutto e giocare con i ruoli di genere? Giancarlo Commare sarebbe divino nei panni dell’assistente numero uno: abiti di Lanvin, ironia romana, sguardo tagliente. Un Emily al maschile che non solo rende, ma porta il film a un altro livello. E la location? La sede italiana di Runway? Milano, ovviamente. Ma la scena madre, quella in cui Miranda distrugge Andy con un monologo sull’azzurro ceruleo dovrebbe svolgersi a Roma, in un hotel monumentale con vista sul Tevere. Perché se devi essere schiacciata dall’élite, almeno che sia con stile.

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