Il trionfo di Paola Cortellesi: dal successo storico al ruolo di guida nel nuovo cinema italiano.
Quando un film cambia la traiettoria di una carriera, ma anche quella di un intero settore, il nome da ricordare è uno solo: Paola Cortellesi. Attrice, autrice, regista. Una donna che ha riscritto le regole del cinema italiano con C’è ancora domani, la sua opera prima, diventata in pochi mesi un simbolo culturale, un successo senza precedenti, un caso editoriale. Quasi 37 milioni di euro incassati, il film più visto in Italia nel 2023, davanti a giganti globali come Barbie e Oppenheimer. Un record dietro l’altro: sei David di Donatello, il titolo di Film dell’anno ai Nastri d’Argento, oltre un milione di spettatori in Cina.
Non era mai successo per un film diretto da una donna in Italia. Non era mai successo nemmeno per molte opere di autori più navigati. Paola Cortellesi ha riscritto la mappa. Con il personaggio di Delia, ha raccontato la violenza, il silenzio e il risveglio femminile nella Roma del 1946, ma anche quello che accade ancora oggi. Il pubblico non l’ha solo applaudita: l’ha adottata. Ed è da lì, da quello sguardo fiero e timido insieme, che nasce una nuova protagonista della scena culturale europea.
Dal 15 al 26 ottobre 2025, Paola Cortellesi sarà presidente di giuria del concorso Progressive, uno dei segmenti più innovativi della prossima Festa del Cinema di Roma. Un incarico che arriva nel momento perfetto. Dopo aver fatto la storia con la regia, ora guiderà lo sguardo di altri. Con lei in giuria anche Barbara Ronchi, una delle attrici più raffinate del panorama italiano contemporaneo. Progressive è la sezione dedicata alle nuove visioni, alle opere che sperimentano, osano, spostano il confine del linguaggio. Un terreno che Cortellesi conosce bene: il suo film ha saputo parlare con forza e semplicità, superando barriere culturali e linguistiche. Metterla alla guida di questa sezione non è solo un riconoscimento, è una dichiarazione d’intenti. Il cinema italiano vuole cambiare passo. E lo fa seguendo chi ha già indicato la strada.
Non è un ritorno qualsiasi. È un passaggio di testimone, una consacrazione. Cortellesi aveva debuttato proprio alla Festa del Cinema di Roma con C’è ancora domani, accolta da una standing ovation che oggi suona come un segno del destino. Ora torna da protagonista, da guida. Da faro. Nel panorama attuale, dove troppe voci si assomigliano e pochi rischiano davvero, Paola Cortellesi rappresenta l’eccezione. Il suo cinema parla alle donne, agli uomini, ai giovani, ai nonni. E lo fa con una chiarezza narrativa che non rinuncia alla profondità. Un cinema popolare e politico. Intimo e universale. Con questa nomina, la Festa del Cinema di Roma rilancia la propria missione: riconoscere chi crea discontinuità, chi sposta l’asse. Cortellesi lo ha fatto. E ora, con questo nuovo ruolo, è pronta a farlo fare anche ad altri.
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