Non era previsto, ma il successo è stato troppo forte per ignorarlo, quindi ora è ufficiale: Untamed tornerà con una nuova stagione su Netflix.
Eric Bana riprenderà il ruolo di Kyle Turner, l’agente speciale del National Park Service che ci ha portati nel cuore selvaggio dello Yosemite. Un personaggio spezzato, umano, dolorosamente reale. Al suo fianco torneranno anche Sam Neill, Lily Santiago, Rosemarie DeWitt e gran parte del cast che ha reso memorabile la prima stagione. Nessuna data certa ancora, ma le riprese della seconda stagione dovrebbero iniziare entro la fine del 2025.
Un thriller che ha lasciato il segno. Una serie crime che ha osato mettere insieme paesaggi mozzafiato, traumi familiari, e una narrazione lenta ma implacabile. La prima stagione di Untamed è stata rilasciata da poco, ma è già diventata un cult su Netflix. E ora, a sorpresa, il rinnovo. Una svolta narrativa che nessuno si aspettava, vista la chiusura intensa e definitiva del finale.
La prima stagione non era solo un mistero da risolvere. Era una discesa nell’animo umano. Kyle Turner non è un eroe. È un padre distrutto, un uomo a pezzi, che si muove tra alberi millenari e verità sepolte. La morte di Lucy Cook, una ragazza nativa americana scomparsa e poi ritrovata senza vita, riapre ferite che Turner non ha mai chiuso. Accanto a lui, una giovane ranger: Naya Vasquez. Idealista, impulsiva, vera. I due affrontano non solo una rete di corruzione e traffici interni al parco, ma soprattutto se stessi.
La rivelazione finale è un pugno nello stomaco. Il mentore di Turner, Paul Souter, si rivela essere il padre biologico della vittima. E anche il suo assassino. Sam Neill regala una performance da brividi. Il suo personaggio, come quello di Bana, non ha redenzione. Solo dolore. Solo conseguenze.
Il successo di Untamed nasce proprio qui. Nella scelta di non cercare il facile perdono. Di non offrire risposte semplici. Ma di scavare, con rispetto e lucidità, tra traumi personali, giustizia ambientale e diritti delle comunità native. La location mozzafiato del parco Yosemite – in realtà girata tra British Columbia e CGI – contribuisce al fascino. Ma non è solo scenografia. È parte integrante del racconto.
La serie nasceva come miniserie. Chiusa. Compatta. Perfetta così. Ma qualcosa è successo. Il pubblico ha chiesto di più. E Netflix ha ascoltato. Untamed è diventata la serie crime più potente dell’estate 2025. La critica l’ha lodata per la scrittura cruda e profonda firmata dalla famiglia Smith, per la regia immersiva e per la direzione attoriale sorprendente. Eric Bana ha ricevuto una standing ovation virtuale. La sua interpretazione è stata definita una delle migliori della sua carriera.
Sul set, raccontano, le scene più dure non sono mai state provate. La recitazione era spontanea. Cruda. Vissuta. Questo si percepisce. E arriva dritto allo spettatore. La presenza costante di un “bear guy” per proteggere il cast dagli animali selvatici ha aggiunto realismo e aneddoti curiosi che hanno conquistato il pubblico dietro le quinte.
Il successo di Untamed ha anche acceso una scintilla: sono già in sviluppo nuovi progetti simili. Thriller investigativi immersi nella natura, con toni cupi e personaggi spezzati. Un filone che ricorda True Detective, Top of the Lake, ma con una voce tutta sua. Più dolorosa. Più autentica. Netflix ha scelto di non chiudere questa storia. La seconda stagione è un segnale chiaro. La serie non solo ha funzionato. Ha lasciato il segno. E ora torna. Più selvaggia di prima.
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