Francesco Montanari vuole essere James Hetfield o San Tommaso d’Aquino: il volto più imprevedibile della fiction italiana al Giffoni Film Festival.
Francesco Montanari, classe 1984, non ha mai avuto paura di sorprendere. Dai vicoli bui della Roma criminale ai palazzi del potere spirituale e culturale, il suo percorso è quello di un attore che rifiuta etichette. In un panorama televisivo italiano dove spesso gli interpreti si specializzano in ruoli-fotocopia, Montanari è uno dei pochi che osa cambiare pelle a ogni progetto. Nato a Roma, diplomato all’Accademia Silvio D’Amico, è diventato un nome imprescindibile della serialità italiana grazie a personaggi come Il Libanese in Romanzo Criminale – La serie, Saverio Barone in Il Cacciatore e Riccardo in Maschi Veri, serie tra i gioielli di quest’anno, Netflix che ha rivelato anche il suo lato più ironico e contemporaneo.
Ma cosa sogna, oggi, Francesco Montanari? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui, al Giffoni Film Festival 2025, dove è intervenuto in occasione dell’edizione dedicata al tema Becoming Human. Dal suo pensiero sulla mascolinità tossica all’incoraggiamento ai giovani che vogliono intraprendere il suo stesso percorso: “Guardate i film vecchi, annoiatevi”, ha ribadito più volte in conferenza. C’è qualcosa che sente di non aver ancora esplorato nella sua carriera ventennale? La risposta in esclusiva a L’Architetto.
Alla domanda su quale ruolo gli piacerebbe affrontare dopo una carriera costellata di icone, la risposta spiazza tutti: “Mi piacerebbe interpretare il cantante dei Metallica in un biopic sulla band. Oppure San Tommaso d’Aquino”. Sono due figure diversissime, ma entrambe con un fuoco dentro. Immaginate il volto magnetico e tormentato di Montanari nei panni di James Hetfield, frontman dei Metallica, in un film originale targato Netflix, o Sky Studios. Una parabola intensa: dagli eccessi dell’alcol agli anni della rinascita personale e musicale. Una pellicola che mescolerebbe musica, fragilità, amicizia e redenzione, con una colonna sonora da brividi. Titolo possibile? Nothing Else Matters – The Metallica Story.
Oppure pensate a un’opera monumentale prodotta da Rai Fiction o magari da Prime Video, incentrata sulla figura di San Tommaso d’Aquino: il filosofo della fede, l’intellettuale che cercò di conciliare ragione e spiritualità. Una figura affascinante, ancora attualissima, che Montanari vorrebbe raccontare in tutta la sua complessità. Magari con un titolo potente come Il Silenzio della Verità. Due progetti radicalmente diversi, ma entrambi perfetti per un attore che ha già dimostrato di saper sostenere il peso di ruoli drammatici e complessi. Montanari non cerca comfort zone: cerca sfide.
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