Ornella Muti non ha bisogno di presentazioni: l’attrice simbolo del cinema italiano è anche su RaiPlay con un film che lascia il segno, Wine to Love – I colori dell’amore.
Una storia ambientata tra le colline della Basilicata, immersa nei vigneti del Vulture. Un luogo che profuma di radici, di vino rosso e di sentimenti mai svaniti. Il protagonista è Domenico Fortunato, anche regista, nel ruolo di Enotrio Favuzzi. Uomo schivo, legato alla terra e a una donna che non ha mai dimenticato. Quella donna è Anna Monti, interpretata da una magnetica Ornella Muti. Ex modella, ritorna nel paese natale come un fantasma del passato. E porta con sé il peso di un amore interrotto. Accanto a loro, un cast corale: Jane Alexander è Laura Rush, imprenditrice americana. Michele Venitucci è Nico, suo uomo di fiducia. E poi Caterina Shulha, Gianni Ciardo, Maria Popova, Alessandro Tersigni.
Ma la vera protagonista è la terra. L’Aglianico del Vulture, il vino simbolo di una regione che si fa personaggio. E la memoria, che torna sempre a chiedere il conto. Il film intreccia desideri e rimpianti. Una famiglia divisa, un fratello schiacciato dai debiti. E una proposta d’acquisto che minaccia l’anima stessa del vigneto. Girato tra Venosa, Melfi e New York, Wine to Love è un viaggio tra le pieghe dell’identità. Una storia italiana che sa parlare al mondo.
Il film ha registrato ottimi ascolti alla prima su Rai 1: oltre 3,8 milioni di spettatori e uno share del 16,4%. Numeri che confermano la forza di un racconto sincero, fuori dalle mode. Eppure non tutto è stato accolto senza polemiche. Una scena di bacio omosessuale tra due uomini ha suscitato proteste. Ma anche reazioni di sostegno. Il film ha avuto il coraggio di mostrare l’amore in tutte le sue forme.
Wine to Love non è solo un film. È una lettera d’amore alla terra, ai legami veri, alle seconde occasioni. Un invito a restare fedeli a sé stessi, anche quando tutto sembra perduto. Enotrio è un uomo lacerato. Il vino che produce ha vinto un World Wine Award, ma la sua vita resta incompleta. Ha un conto in sospeso con il cuore. E con Anna.
Anna è una ferita mai guarita. Il suo ritorno non porta solo ricordi, ma domande. Cosa resta di un amore sospeso? È ancora possibile ricominciare, anche dopo tanti anni? La risposta non è facile. E forse non è quella che ci aspettiamo. Ma è vera. E commuove, senza artifici. Il film ha il pregio di valorizzare il Sud Italia in modo autentico. Non da cartolina, ma con rispetto. Mostra la bellezza della Basilicata senza filtri. E racconta la vita di chi ci vive, con i suoi conflitti e le sue passioni.
Pur non avendo influenzato direttamente altri film italiani, Wine to Love ha lasciato un segno. È tra le prime pellicole sentimentali italiane in prima serata a rappresentare la comunità LGBTQ+ con normalità e delicatezza. È stato anche uno dei primi esempi di “film-induced tourism” lucano. Dopo la messa in onda, molte persone hanno cercato quei paesaggi. Quel vino. Quella storia. Su RaiPlay è disponibile in streaming. Basta un clic. Ma non è un film da guardare distrattamente. Va ascoltato. Respirato. Amato.
Ornella Muti ci regala una delle sue interpretazioni più intense. Con uno sguardo dice tutto. Fragilità, eleganza, rimpianto. E qualcosa che ancora brucia. In un’epoca di film urlati, Wine to Love sceglie il sussurro. E proprio per questo arriva più lontano. Se cercate una storia che tocchi corde profonde, questa è la vostra occasione. Una storia che parla di vino, ma racconta la vita. E l’amore, quando fa male. Quando resta. Disponibile su RaiPlay.
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