Martina Colombari ha scelto un luogo fuori dal tempo: niente yacht, niente isole alla moda, ma solo una domenica in montagna, nel cuore autentico del Piemonte.
Lo scenario? La Val Vogna, una valle nascosta della Valsesia, in provincia di Vercelli. Un angolo verde, attraversato da torrenti limpidi e punteggiato da villaggi Walser. Luoghi dove la pietra incontra il legno e il tempo rallenta davvero. Con zaino in spalla, bastoncini da trekking e foulard rosso al collo, Martina si è messa in cammino. Un sentiero tranquillo ma pieno di bellezza, tra Cà di Janzo e il Rifugio Barba Ferrero. Sorridente, rilassata, presente.
Tra le sue Stories, un dettaglio colpisce più di tutti: il suono delle cascate e la scritta verde “breath” che appare sullo schermo. Come se anche il cellulare si fosse fermato a respirare. La camminata è durata ore. Ma non c’è stanchezza, solo luce. Alberi, muschio, rocce. Il tempo di una pausa, forse un pranzo in rifugio, e poi ancora passi nel silenzio.
L’ultima immagine è in bianco e nero. Uno scatto ravvicinato, sorridente, vero. Un volto che racconta quanto basta: qui si sta bene. Ma cosa rende davvero speciale questa valle? Ecco cosa puoi vivere anche tu in Val Vogna, tra natura pura e libertà antica.
La Val Vogna è il rifugio perfetto per chi cerca autenticità. Nessuna folla, pochi rumori. Solo il fruscio degli alberi e il passo deciso dei viandanti. Puoi partire da Cà di Janzo, antico villaggio alpino. Da lì si snoda il Sentiero dell’Arte: un percorso facile tra le frazioni Walser. Ogni borgo ha una storia, una cappella, una fontana. A Selveglio, Peccia, Cà Piacentino e Piane respiri ancora la vita di un tempo. I più allenati possono salire fino ai rifugi: Carestia, Calderini, Sant’Antonio. Da lassù, il panorama sul Monte Rosa è un abbraccio immenso.
Se vuoi solo rilassarti, il posto giusto è Pian Villy: un prato alpino con tavoli in legno, ruscelli e aria fresca. Ideale per una pausa, un picnic o qualche ora di sole. Chi ama l’adrenalina può provare rafting o canyoning nei torrenti Sesia e Sorba (da 65-70€ a persona). Oppure scegliere escursioni guidate, anche per principianti. Per una coccola in più, alcune strutture offrono piccoli percorsi benessere con sauna e bagno rigenerante, da prenotare in anticipo.
Non mancano le suggestioni culturali: le cappelle votive lungo i sentieri, i ponti in pietra, le baite seicentesche. Tutto parla di un mondo che resiste, lento ma potente. Tra le tappe più amate: il Laghetto di Peccia, immerso nel bosco, e i belvedere di Piane e Cambiaveto, da cui vedi tutta la valle.
Dove dormire? Nei rifugi alpini si spende tra i 70 e i 90€ in mezza pensione. B&B e baite partono da 80-120€ a notte. Le case vacanza più curate superano i 150€, ma offrono viste da sogno. Dove mangiare? Con 20-35€ puoi gustare un pasto completo in rifugi e trattorie. Piatti tipici: zuppe rustiche, formaggi, selvaggina con polenta, dolci casalinghi. Uno spuntino costa meno di 18€.
Infine, qualche consiglio utile: lascia l’auto a Cà di Janzo, indossa scarponi leggeri, prenota per tempo le esperienze. E soprattutto: cammina piano. In un’estate che corre, la Val Vogna è una pausa che cura. E se anche Martina Colombari ha deciso di fermarsi qui, forse un motivo c’è.
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