Techetechetè Top Ten chiude in anticipo: polemiche, flop di ascolti e retroscena legali.
Techetechetè Top Ten, spin-off estivo dello storico programma di Rai 1, ha chiuso i battenti in fretta e furia il 20 luglio 2025. Condotto da Bianca Guaccero, il format aveva l’ambizione di rinnovare uno dei prodotti più longevi e amati della rete. Il risultato? Una corsa breve e accidentata, che ha sollevato più interrogativi che consensi. Le prime serate lasciavano ben sperare: tra il 6 e il 15 luglio, lo show ha toccato picchi vicini ai 3 milioni di telespettatori, sfiorando il 20% di share. Ma il crollo è stato repentino: già il 17 luglio il pubblico si è dimezzato, scendendo sotto i 2,1 milioni con uno share al 13,4%. Un dato impietoso, soprattutto se confrontato con il competitor diretto, La Ruota della Fortuna su Canale 5, che nella stessa fascia ha dominato stabilmente oltre il 22%.
I numeri parlano chiaro: il pubblico non ha premiato l’esperimento e il confronto con la concorrenza è stato impietoso. Techetechetè Top Ten ha voluto introdurre una novità importante: la conduzione in studio. Bianca Guaccero ha portato una narrazione più classica, con classifiche tematiche e interventi tra i contributi d’archivio. Un cambio di rotta netto rispetto al formato originale, amato proprio per il suo montaggio senza interruzioni e per la forza evocativa delle immagini d’epoca. La reazione del pubblico non si è fatta attendere: molti fan storici hanno espresso delusione sui social, parlando di “rottura della magia”, “ritmo spezzato” e “format snaturato”. Alcuni, è vero, hanno apprezzato l’intenzione di modernizzare il prodotto, ma la maggioranza ha vissuto il cambiamento come un tradimento.
In questo contesto di crisi creativa, hanno fatto rumore anche le parole di Massimiliano Cané, autore storico del programma. In un’intervista ha rivelato come diversi artisti abbiano posto vincoli legali sull’utilizzo delle loro immagini, anche se si tratta di apparizioni datate: Non è raro dunque che debbano rinunciare a mostrare contenuti d’archivio. Alcuni nomi impongono restrizioni precise: da Benigni a Montesano, da Celentano a Laura Pausini e Baglioni. Viene fatto per rispetto degli artisti e per evitare salate sanzioni. Un vincolo che rende ancora più complicato il lavoro di chi deve confezionare un prodotto d’archivio appetibile ma rispettoso dei diritti. Un freno invisibile ma potente, che pesa sul futuro della trasmissione. La Rai ha parlato ufficialmente di una chiusura prevista: “Tutte le puntate registrate sono andate in onda. Nessuna cancellazione”. Eppure, nei primi palinsesti estivi, lo spin-off risultava in programmazione fino al 1° agosto.
La compressione delle puntate e il ritorno anticipato al format tradizionale del 21 luglio suggeriscono altro. È stata una ritirata strategica? Una correzione in corsa per arginare il disastro? Quel che è certo è che il ciclo si è chiuso con ascolti in calo e una percezione negativa, difficile da ignorare anche per i vertici Rai. Il fallimento di Techetechetè Top Ten ha sollevato un dubbio pesante: il brand sta perdendo forza? Dopo anni di successi, il tentativo di rinnovamento è naufragato. Se a questo si aggiungono i vincoli sempre più stringenti sull’uso del repertorio, la tenuta del format originale rischia di indebolirsi. Techetechetè resta un simbolo della Rai, ma forse oggi più fragile di quanto si credesse. E l’estate 2025 potrebbe segnare l’inizio di una riflessione profonda sul suo futuro.
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