L’estate Rai accende l’arte: L’ombra di Caravaggio con Riccardo Scamarcio e Michele Placido è il film evento del 3 agosto.
Nelle sere estive dominate dalle solite repliche, Rai Movie piazza un colpo a sorpresa: sabato 3 agosto, in prima serata, arriva L’ombra di Caravaggio. Un film che non è solo una biografia d’artista, ma un viaggio cupo, potente e sensuale nei chiaroscuri dell’anima di Michelangelo Merisi, genio ribelle del Seicento. E lo fa attraverso uno dei binomi più magnetici del nostro cinema: Riccardo Scamarcio e Michele Placido. Dimentica le ricostruzioni ingessate: questo Caravaggio vive, soffre, scappa, ama e lotta. Non è un’icona da museo, ma un uomo tormentato, che dipinge la santità usando prostitute, ladri, disperati. Scamarcio lo interpreta con intensità viscerale, attraversando la rabbia e la tenerezza, l’eros e la fede, senza mai cedere al manierismo.
Dietro la macchina da presa c’è Michele Placido, che dirige e appare anche nel ruolo del Cardinale Del Monte. La sua mano si vede: ogni scena è costruita come un quadro, ogni luce scolpisce un’emozione. La regia mescola cinema d’autore e afflato popolare, fedele allo stile che ha già segnato film come Romanzo Criminale. A rendere unica la narrazione c’è l’elemento thriller. Il Papa, insospettito dalla fama scandalosa di Caravaggio, invia un investigatore segreto, “l’Ombra”, impersonato da un enigmatico Louis Garrel, per indagare se quell’uomo dannato meriti davvero la grazia. Il risultato? Un confronto teso, a tratti spirituale, tra l’arte e il potere.
Accanto a Scamarcio e Placido, brillano nomi di primo piano come Isabelle Huppert (straordinaria nel ruolo della protettrice Costanza Colonna), Micaela Ramazzotti, Tedua (al suo debutto al cinema), e Vinicio Marchioni. Un mix ben calibrato tra esperienza e nuove voci che regala al film ritmo e personalità. Alla Festa del Cinema di Roma 2022 ha diviso la critica, ma ha raccolto premi importanti: David Giovani, Nastri d’Argento per fotografia e scenografia, e un Globo d’Oro per la direzione della fotografia firmata da Michele D’Attanasio. Un riconoscimento alla bellezza visiva del film, che spesso ricalca lo stile pittorico di Caravaggio stesso.
La fotografia è forse il vero cuore del film. Non solo perché evoca le ombre profonde e le luci taglienti dei quadri caravaggeschi, ma perché fa da ponte tra passato e presente, tra arte e cinema. Ogni inquadratura racconta due storie: quella del pittore e quella dell’uomo. Un effetto ipnotico, amplificato da musiche e costumi premiati e curatissimi. L’ombra di Caravaggio non è solo un film: è un evento televisivo, un appuntamento che rompe la monotonia del palinsesto estivo con un’opera visiva, potente, inquieta. Per una sera, la grande arte entra nelle case degli italiani in prima serata, regalando emozioni vere. Altro che fiction ritrite o commedie di repertorio: questo è cinema puro, gratuito, accessibile a tutti. Segnate la data: sabato 3 agosto, Rai Movie.
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