Una casa in affitto, una tempesta che si avvicina e uno squalo che non aspetta in mare, ma entra con te in soggiorno: stasera in tv su Cielo alle 21:20 va in onda Swim, un film horror del 2021 diretto da Jared Cohn.
Se cerchi l’ennesima parodia con squali volanti, cambia canale. Ma se ti piacciono le storie tese, claustrofobiche, che si svolgono tra le mura di casa, resta lì. Swim è stato prodotto da The Asylum, lo studio dietro la saga Sharknado. Ma qui il tono è molto diverso: niente ironia, niente battute. Solo paura. Nel cast troviamo Joey Lawrence nel ruolo del padre, Hudson Samson. Accanto a lui, Jennifer Field interpreta Lacey, madre e protagonista assoluta della storia.
Completano la famiglia: Andy Lauer (il nonno Noah), Brett Hargrave (la figlia Charlotte), Daniel Grogan (il piccolo Tucker), con Addison Bowman, Rib Hillis e Anthony Jensen in ruoli secondari. Il cuore del film pulsa in una premessa spietata: durante una vacanza estiva in California, una famiglia resta intrappolata in casa per colpa di un violento alluvione. Ma c’è di peggio. Con l’acqua che sale in ogni stanza, una creatura si muove tra divani, cucine e scale. Uno squalo. Vero. Vivo. Famelico. Non c’è via d’uscita. Le porte sono bloccate. I telefoni muti. L’aria si fa pesante e la paura è ovunque. La tensione? Cresce, scena dopo scena.
Swim non è un film perfetto. Ma non vuole esserlo. Vuole trascinarti nell’incubo con loro. E ci riesce benissimo. Le riprese si sono svolte in una vera casa sulla spiaggia, scelta per aumentare la sensazione di realismo. Le pareti sono vere. L’acqua è vera. La paura, anche. Lo squalo è realizzato con una combinazione di animatronics e CGI, lontano dalla goffaggine di altri “shark movie” a basso budget. Qui la tensione si costruisce in silenzio. Non ci sono eroi muscolari o battute memorabili. Solo una famiglia comune, presa in ostaggio dalla natura.
Il film non ha vinto premi. Nessun Oscar. Nessuna Palma. Ma nella cerchia degli amanti degli horror survival, ha lasciato un’impronta più profonda di quanto si pensi. Perché Swim ha avuto il coraggio di prendere un’idea assurda – uno squalo in casa – e trattarla con serietà, senza ridere mai. Il risultato? Un film che ti spinge ai limiti della sopportazione. Non tanto per la violenza, ma per la tensione continua, la claustrofobia, l’impossibilità di sfuggire. Più che il mostro, spaventa l’impotenza. Il sentirsi bloccati. L’essere genitori e non poter salvare i tuoi figli. Ecco il vero horror.
Swim ha anche aperto la strada a un filone che oggi conta decine di titoli: l’horror domestico con predatore. Non un capolavoro, ma un capostipite. Se ami film come Crawl o The Shallows, troverai qualcosa di familiare ma più spigoloso, meno patinato, più grezzo. E più onesto. Stasera in tv su Cielo questo film arriva nel momento giusto. Fa caldo, l’estate è nel suo culmine. E tu sei lì, sul divano, mentre l’acqua sale sullo schermo. Ma attento: non è Lo Squalo. È peggio. Perché questa volta la bestia è in casa tua.
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