Stasera in tv, Rai 5 (canale 23) trasmette alle 21:14 I nostri fantasmi, il film di Alessandro Capitani presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2021.Una soffitta. Un padre. Un figlio. Un piano disperato per non scomparire del tutto.
Nel cast de I nostri fantasmi troviamo Michele Riondino, Hadas Yaron, Orlando Forte, Alessandro Haber e Paolo Pierobon. La fotografia è firmata da Daniele Ciprì. Un dramma sociale mascherato da favola nera. Un film che parla di chi non ha voce. Di chi si aggrappa alla speranza, anche sotto forma di lenzuolo bianco.
I nostri fantasmi racconta la storia di Valerio, un uomo rimasto senza lavoro, senza casa e senza moglie. Ma con un figlio piccolo, Carlo, da proteggere a ogni costo. Quando vengono sfrattati, padre e figlio si rifugiano nel sottotetto della loro ex abitazione. Non hanno un posto dove andare. Non vogliono essere divisi dai servizi sociali. Così nasce l’idea folle, tenera e tragica: travestirsi da fantasmi per spaventare i nuovi inquilini. L’obiettivo è tenerli lontani da quella che considerano ancora la loro casa.
Ma qualcosa cambia. Nell’appartamento si trasferiscono Miryam, madre israeliana in fuga da un marito violento, e la sua bambina, Emma. Anche loro hanno i propri fantasmi. E non sono meno dolorosi. Tra le pareti che nascondono più dolore che mobili, si intrecciano solitudini e desideri. Si creano legami fragili ma sinceri. Si apre uno spiraglio di umanità in mezzo alla paura. Capitani dirige con delicatezza. Non forza la mano. Lascia che siano i silenzi, le crepe nei muri, gli sguardi a parlare. E il dolore diventa condiviso. Mai spettacolarizzato.
I nostri fantasmi non è un film facile. Ma è un film necessario. Racconta chi vive ai margini. Chi esiste ma non si vede. Chi non può permettersi nemmeno un errore. Con una narrazione sospesa tra realtà e favola, il film affronta temi universali e attuali: la povertà, la precarietà, la paternità, la violenza domestica, l’emarginazione. La fotografia realista di Daniele Ciprì aggiunge profondità. Tutto è grigio, polveroso, ma autentico. Non c’è trucco, solo umanità ferita.
Michele Riondino è intenso e misurato. Il piccolo Orlando Forte è sorprendente per verità e dolcezza. Hadas Yaron, già premiata a Cannes, regala uno dei suoi ruoli più intensi. Alessandro Capitani – già vincitore del David di Donatello per il corto Bellissima – costruisce una storia fatta di dettagli. Non ci sono grandi svolte. Solo piccole verità che fanno male. Il film non ha vinto grandi premi, ma ha lasciato il segno nei festival. Ha colpito la critica. Ha riacceso l’interesse per un certo tipo di cinema sociale, empatico, fiabesco.
Ha influenzato altri registi. Ha aperto la strada a opere che mescolano disagio e poesia. Ha reso visibili i “fantasmi” della nostra società. Se hai il coraggio di guardare in faccia la fragilità umana, questo film ti resterà dentro. Se hai amato storie come The Florida Project o Lazzaro Felice, lo sentirai tuo. Non è una visione da sottofondo. È un invito ad ascoltare chi nessuno ascolta. A guardare dove solitamente si chiude la porta. Stasera in tv, non cambiare canale. Apri il cuore. E preparati a farti ferire, ma anche salvare.
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