A Porto Cervo nel gennaio 1992 in una villa elegante affacciata sulla Costa Smeralda, il silenzio della notte viene spezzato da un incubo: è questa la storia vera che ha ispirato una nuova serie Rai.
Farouk Kassam, sette anni appena, sparisce nel nulla. Figlio di Fateh Kassam, imprenditore alberghiero molto noto in Sardegna, viene rapito sotto gli occhi della famiglia. Dietro al sequestro c’è un nome che farà tremare l’Italia: Matteo Boe, figura di spicco del banditismo sardo. Con lui, una banda organizzata. Spietata. Inizia un calvario lungo 177 giorni. Il piccolo Farouk viene nascosto in una grotta, sul Montalbo, vicino a Lula. Nessuna pietà. Nessun contatto diretto. Per dimostrare che il bambino è ancora vivo, i rapitori arrivano a un gesto agghiacciante. Gli amputano parte dell’orecchio sinistro. Una ferita fisica. E collettiva.
L’Italia si ferma. Media internazionali, inchieste speciali, appelli pubblici. Anche il leggendario Graziano Mesina viene temporaneamente rilasciato dal carcere. Dovrà mediare. Ma nulla è semplice. L’11 luglio 1992, Farouk viene liberato. In cambio, un riscatto da oltre 5 miliardi di lire. Una delle cifre più alte mai pagate in Italia per un sequestro. Il dolore rimane. Ma anche il senso di rivalsa. Lo Stato risponde. Matteo Boe viene condannato a 30 anni. Con lui, altri membri della banda. Ma molti misteri restano. Il sequestro Kassam segna un prima e un dopo. L’Italia degli anni ’90 cambia volto. La lotta all’Anonima Sequestri si intensifica. Le famiglie non vogliono più tacere. Oggi, quella storia torna a far parlare di sé. Ma non con un documentario. Bensì con una fiction che punta al cuore.
Si intitola “177 Giorni – Il Rapimento di Farouk Kassam”. Ed è la nuova miniserie evento firmata Rai Fiction, con la regia di Carlo Carlei. Non sarà una semplice ricostruzione. Ma un’opera intensa. Autentica. Con al centro il dolore, la paura e la dignità di una famiglia sconvolta. Marco Bocci interpreterà Fateh Kassam, il padre di Farouk. Un uomo distrutto. Ma anche deciso a non arrendersi. Il ruolo più delicato della sua carriera. La fiction sarà divisa in tre puntate. Le riprese sono in corso tra Sardegna e Campania. Molte scene saranno girate nei luoghi reali del sequestro. Dietro il progetto, una coproduzione internazionale: Rai, BIM, France Télévisions e ZDF. Una scelta precisa. Perché la memoria non ha confini.
“177 Giorni” andrà in onda su Rai 1 nel 2026. Ma già oggi inizia a far parlare di sé. Per l’approccio rispettoso, per la forza del racconto e per il coraggio nel toccare una ferita ancora aperta. La miniserie non punta alla spettacolarizzazione. Ma alla comprensione. Alla riflessione civile. Alla memoria collettiva. Farouk Kassam oggi è adulto. Vive lontano dai riflettori. Ma il suo nome resta inciso nella storia del nostro Paese. Questa fiction vuole dare voce non solo a lui, ma anche a tutte le vittime dimenticate. A tutte le famiglie che hanno sofferto. A un’Italia che non vuole più voltarsi dall’altra parte.
Perché alcune storie non vanno solo ricordate. Vanno raccontate. Con pudore, ma senza paura. E “177 Giorni” sembra aver trovato il modo giusto per farlo. Non sarà facile da guardare. Ma sarà impossibile da ignorare. Perché la storia vera che sconvolse l’Italia oggi torna. A viso aperto. E merita di essere ascoltata fino in fondo.
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