Un film che scuote, che ferisce e che libera. Felicità, il primo film diretto da Micaela Ramazzotti, arriva su Rai 3 il 19 luglio in seconda serata. Un appuntamento che gli spettatori non possono perdere.
Presentato con successo alla 80ª Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto il Premio del Pubblico, Felicità ha conquistato anche i David di Donatello e i Nastri d’Argento. Il film ha già lasciato un segno nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Questa storia parla di dolore e rinascita. Di legami familiari tossici e di sogni infranti. Ma anche di speranza e di coraggio, in una Roma mai così autentica.
La protagonista, Desirè, interpretata dalla stessa Ramazzotti, vive un’esistenza fragile e difficile. Lavora nel dietro le quinte del cinema come parrucchiera. Fuori dal set, però, la sua vita è un labirinto di dolore e sacrifici. Accanto a lei troviamo Matteo Olivetti nel ruolo del fratello Claudio, vittima di problemi psichici e debiti. Max Tortora e Anna Galiena sono i genitori. Due figure oppressive, capaci di annientare ogni speranza. Nel cast anche Sergio Rubini, che interpreta il compagno di Desirè, e una partecipazione speciale di Giovanni Veronesi.
Tra Ostia, Fiumicino e le campagne dell’Isola Sacra, si muove una Roma fatta di periferie silenziose e verità nascoste. Luoghi che raccontano la solitudine dei protagonisti meglio di qualsiasi parola. Il film si inserisce nel filone dei drammi familiari italiani che indagano i sentimenti profondi. Opere come La pazza gioia di Paolo Virzì o i film di Paola Cortellesi hanno aperto la strada a racconti così veri.
Ma Felicità è anche e soprattutto una dichiarazione personale. Ramazzotti ha rivelato di aver “sognato” questo film. Di averlo immaginato di notte, partendo dai personaggi che sente più vicini. Il messaggio arriva forte e chiaro: la felicità è una conquista personale, anche quando tutto sembra negarla.
Non è la solita commedia né il classico film da seconda serata. Felicità è uno sguardo crudo e sincero su cosa significhi crescere in una famiglia che non ti protegge. Desirè non è un’eroina perfetta. È fragile, sbaglia, soffre. Ma non smette mai di lottare per sé stessa e per il fratello. In questi personaggi il pubblico ritrova un’umanità che raramente la tv mostra senza filtri. I genitori, Max e Floriana, non sono i “cattivi” di un film. Sono persone ferite che, a loro volta, feriscono.
La regia di Ramazzotti è diretta e intima. I primi piani raccontano il dolore silenzioso, le inquadrature larghe mostrano la distanza emotiva tra i personaggi. Il successo del film ha già ispirato nuove generazioni di attrici-registe. Nel panorama italiano si respira finalmente un’aria di cambiamento. Così come Paola Cortellesi ha fatto con C’è ancora domani, anche Ramazzotti apre una strada. Una via che mette le donne dietro e davanti alla macchina da presa, per raccontare storie vere.
Felicità non è solo un titolo. È una promessa difficile da mantenere. Un diritto che Desirè cerca in ogni scena, tra pianti, silenzi e piccoli attimi di respiro. Il pubblico della Rai, sempre attento ai racconti profondi, troverà in questo film una storia che parla a chiunque si sia sentito solo almeno una volta. Perché Felicità è questo: un grido silenzioso che chiede ascolto. Appuntamento su Rai 3, il 19 luglio, in seconda serata. Un’occasione unica per scoprire una storia vera, dolorosa e necessaria.
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