Francesco Centorame lo abbiamo incontrato così, all’Italian Global Series Festival a Riccione: ironico, diretto, senza filtri anche su Roma (città in cui si è trovato spesso a girare). Tra una battuta e l’altra, il volto amato di “Skam Italia” e “C’è ancora domani” ci ha raccontato qualcosa di più di sé. Non solo attore, ma romano verace con idee chiarissime su cosa significhi vivere e amare la sua città.
“Meglio un set all’alba che una notturna invernale!”, ci dice ridendo. E ancora: “Molto meglio dieci ciak che una buona la prima”. La sua preferenza? Rino Gaetano tutta la vita, rispetto ai più recenti Ultimo e Tiziano Ferro. E se gli chiedi di scegliere tra una cena romantica e un panino al volo, non ha dubbi: paninaro con vista, magari a Trastevere.
Perché proprio Trastevere? Perché qui respiri Roma. Quella vera. Quella che non si veste per piacere ai turisti. Quella che ti conquista con un profumo di carbonara che esce da una finestra e una chitarra stonata sotto una piazza illuminata male ma bellissima.
Trastevere non ha bisogno di effetti speciali. Bastano i suoi vicoli stretti e storti, le edicole sacre incastonate nei muri e i sampietrini che raccontano storie. Passeggiando senza meta puoi imbatterti in artisti di strada, street art contemporanea e silenzi improvvisi che sorprendono più di un applauso a fine scena.
Il cuore del quartiere pulsa forte in Piazza Santa Maria in Trastevere. Qui la Basilica di Santa Maria, tra le più antiche di Roma, ti accoglie con i suoi mosaici dorati e un’energia senza tempo. E poi c’è il Gianicolo dove perdersi a guardare, soprattutto al tramonto. Da lassù Roma è tutta tua.
Trastevere è un set naturale. Ogni angolo sembra chiederti di scattare una foto, ogni portone è una scenografia perfetta. È qui che la Roma del cinema trova la sua dimensione più vera. Niente copioni, solo storie di strada e sogni che sembrano usciti da un film di Pasolini. Chi viene a Trastevere si porta a casa esperienze, non souvenir. Supplì caldi e fragranti mangiati in piedi, un gelato artigianale passeggiando sul Ponte Sisto o uno scatto rubato in Piazza Trilussa, dove i musicisti suonano per il semplice gusto di farlo.
Per gli amanti della cultura, c’è la raffinata Villa Farnesina con affreschi di Raffaello e la Basilica di Santa Cecilia, custode di antiche melodie e silenzi profondi. E poi c’è il mercato di Porta Portese, una domenica mattina qualunque che diventa un’avventura vintage tra vinili, libri e oggetti che sembrano raccontarti un passato dimenticato.
Ma Trastevere non è solo storia. È anche contemporaneità viva. Tra poster art e murales che colorano i muri scrostati, il quartiere continua a parlare ai giovani e a chi sa ascoltare. Centorame lo sa bene. Evidentemente, per lui Trastevere è un luogo dove vivere senza copioni. Dove essere se stessi, tra una battuta comica e una pausa di riflessione. Dove la vita è fatta di sfumature, come nelle scene che ama interpretare.
Alla fine della giornata, quando il sole cala dietro i tetti e il Gianicolo si tinge d’oro, il consiglio è semplice: camminare. Senza meta, senza fretta. Lasciarsi sorprendere dal profumo del forno che chiude tardi, dalle risate dei ragazzi seduti a terra, dal suono di una canzone che arriva da lontano. Perché Trastevere è questo. Un angolo di Roma che non chiede nulla e ti regala tutto. Autentico e pittoresco.
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