Una truffa, sei sconosciuti, un solo appartamento popolare a Centocelle e nessuno che vorrebbe essere lì, ma tutti che hanno bisogno di restarci: così inizia L’appartamento sold out, la nuova fiction Rai firmata da Giulio Manfredonia e Francesco Apolloni, in arrivo in autunno su RaiPlay. Una serie in otto episodi. Un dramedy potente, attuale, diverso da tutto quello che hai visto in TV. Una storia di integrazione, identità e trasformazione.
Centocelle, periferia est di Roma, è più di un’ambientazione. È il cuore pulsante di una narrazione che parla di noi. Di ciò che siamo diventati. E di ciò che potremmo essere. Il cast è ricco, vario e sorprendente: Giorgio Pasotti, Liliana Fiorelli, Mohamed Zouaoui, Beatrice Sandri, Mimi Karbal, Brayan Palliyagoda, Tommy Kuti, Stefano Ambrogi, Paolo Sassanelli (in una partecipazione speciale) e lo stesso Francesco Apolloni.
Scritta a dieci mani da Apolloni, Giovanni Cardillo, Giulio Manfredonia, Valentina Capecci e Giovanni Tancredi Brusaporci, la fiction è prodotta da Rai Fiction in collaborazione con Aporos Group. L’appartamento sold out è una favola contemporanea. Ma senza buoni e cattivi. Solo persone reali. Con sogni, limiti, contraddizioni. Tre coppie. Tutte diverse. Per età, religione, etnia, stile di vita. Costrette a convivere in una casa di edilizia popolare, per colpa di una truffa.
Quella convivenza, imposta e accidentale, diventa un laboratorio umano. Dove ogni giorno i protagonisti si scontrano, si osservano, si trasformano. Nessuno entra da quella porta uscendo uguale.
Ogni episodio mostra piccoli scontri quotidiani. I pregiudizi emergono. Le fragilità si svelano. Le paure si affrontano. Insieme. Non c’è retorica. Solo la verità della convivenza. Del bisogno di sentirsi accolti. E di riuscire, un giorno, ad accogliere a propria volta. Lo sguardo della regia è lieve ma preciso. La scrittura alterna ironia e profondità. Senza mai cadere nel moralismo. La scelta di ambientare tutto a Centocelle non è casuale. Qui si incrociano vite che non si sarebbero mai incontrate altrove. Qui la casa diventa rifugio, trappola, ma anche luogo di rinascita.
La casa è il nodo centrale della serie. Una casa che manca, che si perde, che si conquista. Un bene primario sempre più precario per molti. Ma è anche una metafora potente. Perché ognuno, in fondo, cerca un posto nel mondo dove potersi sentire a casa. Anche con chi è diverso da sé. “L’appartamento sold out” parla di conflitto ma anche di cura. Di fatica ma anche di rinascita. Di trasformazioni che partono dal basso.
La fiction non ha supereroi, né drammi patinati. Solo umanità pura. Quella che passa dalle scale condominiali, dal piatto condiviso, dalla risata inaspettata. Il risultato è una serie che si fa spazio nel cuore dello spettatore. Lentamente. Ma in profondità. Solo su RaiPlay. Solo per chi ha voglia di guardare davvero. Senza filtri, né scorciatoie. Perché questa non è solo una fiction. È uno specchio. E potrebbe cambiarti qualcosa dentro.
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