Gerry Scotti lascia Tu Sì Que Vales: svolta musicale in vista? L’ipotesi Sanremo prende quota.
Gerry Scotti non è mai stato soltanto un conduttore. Con oltre trent’anni di carriera, ha attraversato tutte le ere televisive mantenendo una costante: il favore del pubblico. Eppure, da settembre 2024 a oggi, qualcosa è cambiato. Scotti ha detto addio a Tu Sì Que Vales, uno dei programmi più popolari del sabato sera di Canale 5. Una scelta che, dietro le quinte, potrebbe nascondere molto più di quanto sembri. Non un ritiro, ma una virata. Il suo addio a Tu Sì Que Vales arriva mentre il conduttore intensifica l’impegno in programmi dal taglio musicale, come Io Canto Generation.
E proprio questo cambio di rotta alimenta un’ipotesi che circola da mesi: Gerry Scotti potrebbe prepararsi a una nuova fase della sua carriera, centrata sulla musica e perché no, con un occhio puntato verso Sanremo. La carriera di Scotti è legata a doppio filo ai quiz (Chi Vuol Essere Milionario?, Caduta Libera, The Wall) e ai game show dell’access prime time come La Ruota della Fortuna, tornata in auge dal 2 settembre 2024. Ma è proprio Io Canto Generation a segnare un cambio di passo: non solo giovani talenti, ma anche un impianto musicale solido, una giuria d’eccezione (Al Bano, Hunziker, Orietta Berti) e una conduzione meno didascalica, più empatica, quasi “paterna”.
Scotti ha dimostrato di saper tenere il palco musicale con autorevolezza, pur senza rinunciare al suo stile rassicurante. Un mix che ricorda molto quanto fatto da Amadeus negli ultimi anni: anche lui, partito dai quiz, è diventato il “volto della musica” grazie a un lavoro lungo e calibrato. Ecco perché l’idea di un Gerry Scotti in veste di direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, magari dal 2026 o 2027, oggi non sembra più solo un sogno dei fan. È una possibilità concreta, alimentata da movimenti precisi all’interno di Mediaset e da un crescente consenso nell’ambiente musicale.
Oltre alla dimensione musicale, Gerry Scotti ha assunto un ruolo strategico anche dietro le quinte. Partecipa attivamente allo sviluppo di nuovi format editoriali per Canale 5. La sua presenza nella riorganizzazione dell’access prime time autunnale (con La Ruota della Fortuna confermata fino a fine 2025) e nel dibattito sul ritorno di The Wall indica che le sue mosse sono parte di un progetto a lungo termine. Nel frattempo, Caduta Libera potrebbe uscire dai palinsesti o cambiare volto, con Scotti pronto a farsi da parte per lasciare spazio a nuovi conduttori. Segno che l’attenzione è ora tutta su progetti più affini a una visione “di contenuto”, meno ripetitiva e più ambiziosa.
Dopo l’uscita di Amadeus dalla Rai, il mercato televisivo italiano è in fermento. Il suo passaggio a Nove ha aperto nuovi spazi e stimolato riflessioni anche a Cologno Monzese. Se la Rai si interroga su chi prenderà il posto dell’uomo dei record, Mediaset potrebbe cogliere l’occasione per offrire a Scotti un rilancio musicale in grande stile. L’Ariston è ancora lontano? Forse. Ma il profilo c’è: credibilità, empatia, rispetto dell’ambiente musicale e una carriera priva di scivoloni.
Pensare a Gerry Scotti come volto musicale di Mediaset nei prossimi anni non è azzardato. Ha l’autorevolezza per gestire un palco importante, la flessibilità per adattarsi ai gusti di un pubblico sempre più frammentato e l’esperienza per curare anche la direzione artistica. L’eventuale approdo a Sanremo (o a un nuovo format musicale firmato Mediaset) sarebbe solo il coronamento di una trasformazione già in atto.
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