Stasera in tv alle 21:20 su La7d (canale 29), torna in prima serata un film che ha sorpreso e divertito milioni di spettatori: Un tirchio quasi perfetto (titolo originale Radin!). È una commedia francese del 2016 diretta da Fred Cavayé, con protagonista assoluto Dany Boon. L’attore, già amatissimo per ruoli iconici come in Giù al Nord, presta volto e corpo a uno dei personaggi più comicamente tragici del cinema francese: François Gautier, un musicista ossessionato dal risparmio.
In un momento in cui il costo della vita pesa ovunque, questa storia di avarizia patologica, bugie familiari e scoperta della paternità arriva con una forza narrativa semplice, ma travolgente. La pellicola è prodotta da TF1 Films Production e distribuita in Italia da Videa, riscuotendo un notevole successo soprattutto nel circuito europeo.
François ha un conto in banca pieno, ma una vita vuota. Mentre gli altri spendono per viaggi, vestiti o cene, lui conserva ogni centesimo. Evita ogni spesa superflua. Vive al limite dell’assurdo: cibo scaduto, lampadine a basso consumo, niente regali. La sua vita è calcolata al millimetro. Ma tutto cambia in pochi giorni. Prima l’amore: Valérie, una collega musicista interpretata con leggerezza e intensità da Laurence Arné. Poi la sorpresa più sconvolgente: una figlia. Laura, sedici anni, si presenta alla sua porta credendo di aver trovato un padre generoso, altruista e benefattore.
Solo che nulla di tutto ciò è vero. Laura – interpretata dalla talentuosa Noémie Schmidt – è cresciuta con una visione idealizzata dell’uomo che l’ha messa al mondo. Per lei, François dona i suoi soldi a un orfanotrofio in Messico. Una bugia inventata dalla madre, per proteggerla. E ora? François è intrappolato nella farsa dell’uomo buono. Quello che accade dopo è un viaggio comico e struggente tra contraddizioni, affetti, paure. Il film non giudica, ma accompagna. E mostra, con delicatezza, come anche l’uomo più tirchio può imparare a dare, quando l’amore bussa davvero.
Un tirchio quasi perfetto non ha vinto premi importanti. Ma ha lasciato un segno. Non per la trama, tutto sommato prevedibile, ma per il modo in cui mescola umorismo e malinconia. La regia di Fred Cavayé, solitamente più avvezzo al thriller (Anything for Her), sorprende in questa svolta comica. I tempi comici non sono sempre perfetti, ma il tono resta coerente. C’è il riso, certo, ma c’è anche una traccia emotiva sottile. Il protagonista è comico e doloroso allo stesso tempo. François è ridicolo, ma riconoscibile. Chi non conosce qualcuno così? O chi non si è mai chiuso, almeno una volta, per paura di perdere?
Il cast di supporto – tra cui Patrick Ridremont, Karina Marimon e Christophe Favre – arricchisce la narrazione con personaggi secondari divertenti, ma mai caricaturali. La storia si regge su piccoli gesti e grandi fraintendimenti, e si chiude con una riflessione gentile, ma efficace: la vera ricchezza non è ciò che conservi, ma ciò che condividi.
Un tirchio quasi perfetto non ha rivoluzionato la commedia europea. Non ha creato mode né cloni. Ma ha regalato un momento di umanità sincera. Una piccola lezione di empatia, raccontata con leggerezza. Se stasera in tv cerchi un film che ti faccia ridere, ma anche pensare, accendi La7d alle 21:20. Potresti scoprire che anche l’avarizia più ostinata ha il cuore tenero. Basta solo una figlia, una bugia… e un pizzico di amore inaspettato.
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