Una pistola, un solo colpo e un uomo che non vuole combattere con la forza, ma con il carisma: così nasce il nuovo Yanez di Alessandro Preziosi, tra i protagonisti della fiction Sandokan targata Rai, presentata all’Italian Global Series Festival.
Chi ricorda Yanez come l’amico ironico del celebre pirata malese nei romanzi di Emilio Salgari, resterà spiazzato. Questo di Alessandro Preziosi è un personaggio diverso. È efferrato, cinico, eppure affascinante. Una figura che somiglia più a Jack Sparrow, interpretato da Johnny Depp nei Pirati dei Caraibi, che a un tradizionale comprimario.
“Sono arrivato e da buon napoletano ho detto: ‘No, datemi una pistola’”, ha raccontato Preziosi davanti ai giornalisti parlando di come non abbia lavorato sulle scene di scontri fisici rispetto ad altri suoi colleghi coinvolti. “Con un solo colpo e basta. Io non posso… anche perché era difficilissimo.” Una battuta, certo. Ma anche una scelta narrativa. Dietro quell’unico proiettile c’è una visione del personaggio. C’è il rifiuto del combattimento corpo a corpo, c’è l’ironia, e c’è una forma sottilissima di potere.
Il nuovo Sandokan, prodotto dalla Rai, promette di restituire vita al ciclo indo-malese nato dalla penna di Salgari. Dopo lo storico sceneggiato del 1976 con Kabir Bedi, la sfida è altissima. E il personaggio di Yanez De Gomera si presenta come una chiave di lettura nuova, inattesa. Nel cast ci sono nomi importanti, e la regia punta a una dimensione epica, senza rinunciare al divertimento. Ma è questa caratterizzazione di Yanez, così moderna, a colpire davvero.
La somiglianza con Jack Sparrow non è solo stilistica. È narrativa. Il celebre capitano della Black Pearl, infatti, porta sempre con sé una pistola con un solo colpo. Quel proiettile è sacro. È l’unico ricordo del tradimento subito da Hector Barbossa. Nel primo film, La maledizione della prima luna, Jack lo userà solo quando la vendetta sarà compiuta. Dieci anni dopo. Un gesto che diventa simbolo. Non serve combattere in cento battaglie. Ne basta una. Quella giusta. Yanez, nella visione di Alessandro Preziosi, sembra muoversi su quella stessa linea. Un uomo che osserva, calcola, e quando spara, non sbaglia.
Preziosi lo descrive così: “Un uomo molto efferato ma anche molto cinico, e risulta divertente che ci sia qualcuno che al posto suo stermini legioni, mentre lui ha un solo colpo in canna.” Un’immagine che fa sorridere. Ma anche riflettere. Il nuovo Yanez non è un codardo. È uno stratega. È il genio pigro che affida la fatica ai muscoli altrui, ma tiene in mano il destino della scena.
Una rilettura che potrebbe piacere anche ai giovanissimi. Soprattutto a chi è cresciuto con eroi sarcastici, ambigui e meno perfetti. In fondo, anche Jack Sparrow non è un eroe classico. È egoista, disordinato, imprevedibile. Ma ha un’etica tutta sua. E quando arriva il momento, sa cosa fare. Il nuovo Yanez sembra voler percorrere la stessa strada. Un uomo che ride, che rifiuta lo scontro diretto, che si affida a un unico colpo. Ma quel colpo basta per cambiare tutto.
Nel contesto della nuova fiction Rai, ambientata tra pirati, giungle e colonialismo inglese, questa figura può diventare il cuore ironico e spiazzante della narrazione. Un antieroe che affascina più dei buoni. Il pubblico lo amerà? Difficile dirlo ora. Ma una cosa è certa: mai visto uno Yanez così. Con un solo proiettile, Alessandro Preziosi potrebbe sparare dritto nel cuore degli spettatori.
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