Tre ciotole è la ferita che ci unisce: Alba Rohrwacher e Elio Germano, due giganti per il romanzo-testamento di Michela Murgia.
Dopo mesi passati su set completamente diversi: lei alle prese con l’universo ferrantiano de L’amica geniale, lui immerso nell’ideale politico di Berlinguer con La grande ambizione. Alba Rohrwacher ed Elio Germano si ritrovano fianco a fianco per dare voce e corpo a Tre ciotole, il nuovo film di Isabel Coixet tratto dal romanzo più intimo e autobiografico di Michela Murgia. Un progetto che nasce con l’ambizione di non essere solo cinema, ma memoria collettiva.
Rohrwacher ha recentemente interpretato Lenù nella stagione finale de L’amica geniale. Un passaggio delicato: da voce narrante a volto protagonista, chiamata a sostituire Margherita Mazzucco per incarnare la versione adulta di Elena. Il risultato ha diviso i fan, ma la sua interpretazione: asciutta, consapevole, mai retorica che ha convinto anche i più scettici. Elio Germano ha fatto incetta di riconoscimenti per Berlinguer, dove ha saputo restituire la dimensione più umana e fragile di una figura simbolica della politica italiana. Il David di Donatello come miglior attore protagonista non è solo un premio, è la conferma che Germano è oggi uno degli interpreti più potenti e versatili del panorama europeo.
In uscita l’8 ottobre 2025, Tre ciotole segna il ritorno alla regia di Isabel Coixet, che ha fatto della narrazione dell’intimità una firma. Ambientato in una Roma contemporanea, il film segue le vite di Marta e Antonio, una coppia che si sfalda dopo un litigio apparentemente insignificante. Marta (Rohrwacher) si ritira dal mondo, incapace persino di mangiare. Antonio (Germano), chef in piena ascesa, si rifugia nella cucina per non guardare in faccia il crollo della propria vita affettiva. Ma ciò che sembra solo una crisi di coppia si trasforma in qualcosa di molto più profondo: Marta scopre che dietro l’inappetenza si nasconde una malattia. Un elemento che cambia le regole del gioco, e trasforma la narrazione da cronaca di un addio a elegia della resilienza. Tre ciotole è tratto dal romanzo che Michela Murgia pubblicò nel 2023, quando la sua malattia era ormai parte integrante della scrittura.
Non è un libro sulla malattia, ma un libro scritto dalla malattia, in cui ogni storia, e in particolare quella di Marta porta il peso e la forza di un’esperienza vissuta fino in fondo. Portarlo al cinema non è un gesto neutro. È un atto politico, emotivo, culturale. E se c’erano due interpreti capaci di sostenere tutto questo, sono proprio Germano e Rohrwacher. Nessuna ricerca di pathos facile, nessun sentimentalismo: solo due corpi attraversati da verità. Il dolore non si mostra, si lascia affiorare. Come nel romanzo, anche nel film il dolore è una presenza che non chiede permesso. Eppure non toglie spazio alla luce. Il film mette insieme nomi che non sbagliano un colpo: Isabel Coixet alla regia, Michela Murgia come voce originaria, Elio Germano e Alba Rohrwacher a dare volto all’umanità ferita e resistente dei protagonisti. Tocca corde profonde, universali, senza bisogno di proclami. La malattia, la perdita, la fine dell’amore e la possibilità, a volte dolorosa, a volte salvifica di ricominciare. Ci riguarda tutti e ci lascia addosso qualcosa. Come fanno solo le storie che contano davvero.
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