Vittoria Puccini cattivissima: da Belcanto a un nuovo ruolo in costume da fiaba dark

Vittoria Puccini torna al cinema: dopo il successo di Belcanto su Rai 1, veste i panni di una cattiva da fiaba in costume

Dopo aver conquistato pubblico e critica nel ruolo intenso e appassionato di Maria Cuoio in Belcanto, la serie evento di Rai 1 ambientata nell’Italia dell’Ottocento, Vittoria Puccini torna a sorprendere sul grande schermo con un personaggio completamente diverso. Dal 3 luglio è al cinema con Incanto, il nuovo film fantasy diretto da Pier Paolo Paganelli, dove interpreta per la prima volta una vera antagonista: Felicia, una donna glaciale, crudele e spietata, ispirata alle grandi cattive delle fiabe classiche. Il salto dalla struggente madre di Belcanto alla perfida governante di Incanto segna una svolta decisa nella carriera dell’attrice fiorentina. Non solo per la scelta di abbracciare un personaggio negativo, ma anche per la coerenza stilistica: ancora una volta, un ruolo in costume, con atmosfere cupe, scenografie elaborate e un forte legame con l’immaginario collettivo.

In Belcanto, Puccini ha dato vita a Maria Cuoio, ex cantante lirica e madre coraggio in fuga da un marito violento. Un ruolo carico di emozioni, che ha messo al centro la musica come strumento di emancipazione e riscatto. La serie, diretta da Carmine Elia, è stata seguitissima su Rai 1 tra febbraio e marzo 2025 e ha segnato una delle interpretazioni più amate dell’attrice. In Incanto, l’universo cambia, ma l’elemento “fiabesco” resta. Felicia è la matrigna moderna che nessuno vorrebbe avere. Lascia morire il marito Ludovico per impadronirsi della villa, trasforma la casa in un orfanotrofio-prigione e condanna Margot, la bambina protagonista, al silenzio e all’isolamento. Felicia è una presenza inquietante, magnetica, vestita di abiti sontuosi e circondata da un’aura dark che ricorda Crudelia De Mon e la regina cattiva di Biancaneve.

Vittoria Puccini cattiva (ma in grande stile): ancora al cinema dopo gli ultimi successi

L’attrice aveva palesemente voglia di sporcarmi le mani, artisticamente parlando, ha raccontato l’attrice. E Felicia gliene ha dato modo. Il personaggio è completamente opposto a quanto interpretato finora: calcolatrice, distante, senza mai un briciolo di empatia. Ma è proprio questo contrasto a renderlo potente. La performance di Puccini, intensa e controllata, regala a Felicia una profondità inaspettata, mantenendo sempre viva la tensione tra apparenza e verità. La regia visionaria di Paganelli, i costumi d’epoca curati nei minimi dettagli e le scenografie suggestive del circo magico Balloon, in cui Margot trova rifugio, contribuiscono a fare di Incanto un film visivamente affascinante. Ma è la presenza scenica della Puccini a rubare la scena: fredda, elegante, pericolosa, incarna una cattiveria fiabesca ma anche inquietantemente reale.

Per chi ha seguito con passione Belcanto e si è lasciato trasportare dalle sue melodie e dai drammi familiari, Incanto offre una nuova sfaccettatura di Vittoria Puccini. Non più la madre protettiva che insegue il sogno della lirica, ma una donna dominata dall’avidità, che diventa ostacolo al lieto fine della protagonista. Due ruoli lontanissimi ma legati da un filo comune: la potenza del costume, la ricostruzione storica, la forza dell’immaginario. Il film è nelle sale da oggi e promette di diventare uno dei titoli più discussi dell’estate italiana. Anche grazie alla sua protagonista, che non smette mai di reinventarsi, spiazzare e incantare.