Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Andrea Carpenzano, Emanuela Fanelli, Laura Morante: su Rai 3, il 12 luglio, il film nominato a 3 Nastri d’Argento, Un altro ferragosto di Paolo Virzì. Tutto accade in una sola sera.
“Un altro ferragosto” arriva in TV e lo fa con il peso dolce e crudele della memoria. Il film andrà in onda venerdì 12 luglio in prima serata su Rai 3, riportando il pubblico là dove tutto era iniziato: sull’isola di Ventotene, nel cuore dell’estate italiana, tra speranze e disillusioni. Non è solo un film. È un ritorno. È una resa dei conti. È il modo in cui Paolo Virzì ci guarda negli occhi e ci dice: “Guardate cosa siamo diventati”.
A distanza di 28 anni da Ferie d’agosto, vincitore del David di Donatello come miglior film nel 1996, Virzì firma il suo primo sequel. Ma questo non è un semplice seguito. È un viaggio struggente nella perdita di ideali, nella fatica di restare umani, nel rumore di un’Italia che ha dimenticato chi era.
Siamo sempre a Ventotene, ma l’isola è cambiata. E con lei i personaggi. Sandro Molino, interpretato da uno straordinario Silvio Orlando, è malato. Il figlio Altiero – Andrea Carpenzano, candidato ai Nastri d’Argento 2024 – organizza una vacanza sull’isola. L’ultima, forse. Un tentativo di stringere ciò che resta della famiglia. Con loro: la madre Cecilia (Laura Morante), la sorellastra Martina (Agnese Claisse) e un gruppo di amici storici. Ma non sono soli.
La famiglia Mazzalupi torna in grande stile. Il pretesto? Il matrimonio dell’influencer Sabry (Anna Ferraioli Ravel, anche lei candidata ai Nastri), figlia della mitica Marisa interpretata da Sabrina Ferilli, con il manager rampante Cesare (Vinicio Marchioni). Le due famiglie si ritrovano così, ancora una volta, a rappresentare due Italie. Ma stavolta, l’illusione di dialogo è svanita. Rimangono il vuoto, la nostalgia e il senso di sconfitta.
Nel mezzo: giornalisti, politici, curiosi. Christian De Sica fa scintille in un ruolo che fonde comicità e malinconia. Emanuela Fanelli, candidata anche lei come miglior attrice non protagonista, regala momenti da antologia.
“Un altro ferragosto” è tutto tranne che una vacanza. È una riflessione cruda ma necessaria. Virzì affronta la morte – fisica e simbolica – dei personaggi, ma anche di un certo modo di pensare, di credere, di vivere. Ci sono i fantasmi degli assenti, come Ruggero e Marcello, interpretati nel primo film da Ennio Fantastichini e Piero Natoli, oggi scomparsi. Ci sono i nuovi miti: il successo, i social, l’apparenza. E poi c’è la memoria di Ventotene, culla dell’idea di Europa, che Sandro cerca disperatamente di trasmettere prima che sia troppo tardi.
Un altro ferragosto non cerca risposte. Ci mostra un’Italia che ha smesso di domandarsi chi è. Una commedia? Sì, ma amara. Che fa ridere e ferisce. Che racconta, con pudore e precisione, quello che la politica e i media evitano di dire.
Non è comune nel cinema italiano fare sequel di “maturità”. Virzì ci riesce con coraggio, offrendo un racconto che potrebbe aprire una strada nuova nel nostro cinema: quella della memoria collettiva, dell’evoluzione dei personaggi, del confronto generazionale reale. Il risultato è un film che ha già fatto parlare di sé, che ha emozionato pubblico e critica, e che ora arriva in TV per la prima volta.
Se avete amato Ferie d’agosto, se cercate un film che parli di noi – dei nostri silenzi, delle nostre fratture, dei nostri sogni sfocati – non potete perdervelo. Appuntamento su Rai 3, sabato 12 luglio, ore 21.20. Non è solo cinema. È un modo per guardarsi allo specchio e riconoscersi, anche se fa male.
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