Con una brioche salata tra le mani e il tramonto alle spalle, Benedetta Parodi non ha dubbi: lo Stretto di Messina che ti porta in Sicilia si attraversa col gusto.
In un video girato tra Scilla e Messina, Benedetta Parodi celebra tre cibi che racchiudono tutta l’estate del Sud. Nessuna tavola elegante, solo mare, vento e sapore autentico. Non è un caso che abbia scelto proprio questo tratto di mare: lo Stretto è il punto d’incontro tra due culture, due cucine, due identità forti. Calabria e Sicilia si guardano da una distanza che puoi coprire in meno di 40 minuti di traghetto. Ma per farlo bene – ci insegna lei – servono tre tappe, tutte da mordere. Tra pesce spada, arancini e focacce ripiene, ogni boccone racconta una storia diversa.
La prima sosta è a Civico 5, a pochi metri dal mare. Una piccola vetrina sulla costa calabra dove il panino è una cosa seria. Benedetta lo addenta con lo stesso entusiasmo di chi scopre un segreto di famiglia. Dentro, una fetta generosa di pesce spada alla griglia, tenera e saporita. La cipolla rossa di Tropea regala la nota dolce, mentre i capperi di Salina – sì, quelli veri – aggiungono il tocco finale. Il pane è caldo, appena croccante fuori. È un panino che non ha bisogno di presentazioni: basta l’odore a evocare l’estate. Il mare davanti, le dita unte e felici. È questo il vero street food del Sud.
Il secondo morso è siciliano. E arriva nel momento più iconico: sul traghetto. Mentre lo Stretto scorre ai lati, Benedetta scarta l’arancino. O l’arancina – perché qui non si litiga sul nome. Si mangia e basta. Caldo, croccante, con dentro un cuore morbido di riso, ragù e piselli. Lo ha preso a Messina, dove ogni bar ha la sua versione, ma il concetto è uno: comfort food puro. È compatto, perfetto da portare via, e ogni morso profuma di sugo e casa. È uno di quei cibi che non delude mai, e che ti accompagna tra le due sponde come un compagno di viaggio silenzioso.
Una volta sbarcata in Sicilia, la festa non è finita. Benedetta si siede in un piccolo locale del centro. Il tavolo è pieno. La focaccia messinese è farcita con scarola, pomodori, formaggio filante. Accanto, il pitone fritto, che ha lo stesso ripieno ma è racchiuso in una crosta dorata.
Ma la vera sorpresa è la brioche col tuppo in versione salata: prosciutto cotto, insalata, pomodori e formaggio cremoso. Sembra dolce, ma non lo è. E inganna in modo felice. Benedetta sorride, racconta, mangia. È chiaro che non è lì per dovere. Sta vivendo un momento che vale più di mille pranzi stellati.
Accanto, una pasta al forno col ragù sembra aspettare solo un ultimo scatto prima di essere divorata. Ed è chiaro: lo Stretto è un viaggio anche a tavola.
Attraversare lo Stretto è un rito. Ma farlo con questi sapori lo rende un viaggio nella memoria. Il pesce spada racconta la costa, le barche, il vento. L’arancino parla di famiglia, domeniche e mani impastate. La focaccia è il simbolo della festa, della piazza, delle chiacchiere d’estate. Benedetta Parodi non si limita ad assaggiare. Ci entra dentro. E ci ricorda che, a volte, basta un panino per cambiare il senso di una giornata. Per questo, se stai per partire verso la Sicilia, fermati. Non andare di fretta. Scegli uno di questi tre sapori. E portalo con te, mentre attraversi il mare. Non sarà solo un viaggio. Sarà un ricordo che sa di estate, sale e felicità.
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