Stasera in tv un cult senza tempo: Elizabeth Taylor e Paul Newman infiammano Canale 27.
Un cast leggendario, sei nomination agli Oscar e un dramma familiare che ha fatto la storia del cinema: La gatta sul tetto che scotta è il film da non perdere questa sera Sei davanti alla tv e scorri tra i canali: stasera su Canale 27 c’è un film che ha scritto una pagina indelebile della storia del cinema. Diretto da Richard Brooks e tratto dall’omonima pièce teatrale di Tennessee Williams, questo film imperdibile è un’opera intensa, claustrofobica, emotivamente devastante. Un capolavoro, punto. Andato in onda per la prima volta nel 1958, questo dramma familiare ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti racconta con brutalità ed eleganza i silenzi, i rancori e le tensioni di una famiglia sull’orlo del collasso. Al centro, Elizabeth Taylor e Paul Newman: due leggende del cinema, qui al massimo del loro splendore.
Elizabeth Taylor è Maggie, detta “la gatta”: sensuale, feroce, disperata. Ogni sguardo, ogni battuta, ogni movimento è carico di tensione e desiderio. Paul Newman, nei panni del tormentato Brick, incarna invece la freddezza emotiva di un uomo spezzato, segnato da un passato che lo perseguita. Accanto a loro, il gigantesco Burl Ives nel ruolo di Big Daddy, patriarca autoritario e malato che ignora la propria condizione terminale. Completano il cast Jack Carson, Judith Anderson, Madeleine Sherwood e Larry Gates. Una compagnia d’attori che riempie la scena con personalità e profondità rare.
Nel 1959, La gatta sul tetto che scotta conquistò sei nomination agli Academy Awards. Un riconoscimento che consacrò definitivamente la fama del film, nonostante la mancata vittoria. Ma il vero premio è la longevità della sua eco culturale: ancora oggi viene studiato, citato, rivisto e amato. La forza del film non risiede solo nella trama o nei riconoscimenti ottenuti, ma nella sua capacità di parlare a tutte le generazioni. I temi affrontati (ipocrisia, eredità, repressione sessuale, desiderio di affermazione) sono universali. Il fatto che tutto si svolga quasi interamente all’interno di una casa rende la tensione ancora più palpabile, quasi teatrale, con una regia che stringe il quadro fino a soffocare.
E poi c’è lo stile. La fotografia di William Daniels è sontuosa, la sceneggiatura di Brooks e Poe affilata come un bisturi. Ogni dialogo è una lama. Ogni silenzio, una condanna. Nonostante il successo, Tennessee Williams non fu del tutto soddisfatto dell’adattamento cinematografico. La censura degli anni ’50 impose infatti il taglio di alcuni elementi centrali, in particolare quelli legati all’omosessualità repressa di Brick, presente in modo più esplicito nell’opera teatrale. Eppure, anche con queste limitazioni, il film riesce a trasmettere tutta la frustrazione, la rabbia e la malinconia di un uomo prigioniero della propria identità. Un’impresa non da poco. Se non l’hai mai visto, questa è l’occasione perfetta per scoprirlo. Se l’hai già visto, rivederlo stasera su Canale 27 sarà come ritrovare un vecchio amico con cui condividere ancora una volta emozioni intense e profonde. Non è solo un film: è cinema allo stato puro.
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