Pomeriggio Cinque, i primi ascolti di Alessandra Viero non convincono: è crisi vera dopo l’era Merlino.
I numeri parlano chiaro: la nuova edizione estiva di Pomeriggio Cinque News, condotta da Alessandra Viero, non sta portando la svolta sperata. Dopo il flop della stagione regolare con Myrta Merlino, ci si aspettava un’inversione di tendenza. E invece, a quanto pare, Mediaset si ritrova con un format sempre più in difficoltà. I dati auditel della settimana del 17-23 giugno 2025 non lasciano spazio a grandi entusiasmi: lo share oscilla tra il 12,5% e il 14,3%, con una media di spettatori che si aggira attorno al milione. Risultati simili, se non addirittura peggiori, rispetto ai minimi storici toccati da Merlino negli ultimi mesi della scorsa stagione. Il 23 giugno, per esempio, la seconda parte del programma ha raccolto appena 959.000 spettatori. Il segmento dei saluti ha fatto addirittura peggio: sotto i 910.000 spettatori e con uno share scivolato al 10,9%.
Chi pensava che il problema fosse solo Myrta Merlino, oggi si trova a dover riconsiderare tutto. Con l’arrivo di Alessandra Viero, professionista stimata, volto noto di Quarto Grado, la trasmissione non ha subito un crollo verticale, ma neanche ha dato segnali di ripresa. E questo è forse il dato più preoccupante. Pomeriggio Cinque, da tempo, ha perso la sua identità. Il cambio di rotta deciso da Mediaset per allontanarsi dallo stile “pop” e iper-televisivo di Barbara d’Urso ha portato a un prodotto più ingessato, istituzionale, quasi da tg. Ma il pubblico del pomeriggio cerca altro: leggerezza, racconto, personaggi, emotività. Non notiziari vestiti da talk.
Il problema di Pomeriggio Cinque non è (solo) la conduzione: è l’impostazione a non funzionare più
Le edizioni di Barbara d’Urso, per quanto criticate da una parte della critica, avevano un’identità fortissima. Erano divisive, certo, ma anche vivaci, con un linguaggio social-friendly e segmenti capaci di generare buzz. Oggi il format sembra svuotato, più simile a un telegiornale pomeridiano che a un contenitore generalista. Forse è tempo che a Cologno Monzese ci si ponga una domanda semplice: non sarà il caso di rimettere mano al format, invece che cercare ogni anno un nuovo volto? L’impressione è che il pubblico si sia semplicemente disaffezionato. Non perché disprezzi Alessandra Viero, né prima Merlino, ma perché Pomeriggio Cinque non accende più curiosità. Non fa parlare di sé. Non entra nei trend.

Ai tempi di Barbara d’Urso, giusto o sbagliato che fosse, ogni giorno diventava un piccolo evento televisivo. I meme nascevano spontanei, gli spezzoni finivano virali sui social, e i personaggi, anche improbabili diventavano topic del giorno. Oggi tutto questo è sparito. È come se il programma parlasse solo a se stesso. Servirebbe un ritorno al racconto del pomeriggio per come lo intende la televisione generalista: fatto di storie vere, cronaca popolare, ospiti empatici e momenti costruiti per catturare l’attenzione. Con un linguaggio più visivo, meno paludato. E soprattutto, con un’attenzione maggiore all’integrazione social: live reaction, contenuti extra, coinvolgimento del pubblico da casa. È questo il passo che manca. Per ora, Pomeriggio Cinque News resta un programma in attesa di capire cosa vuole essere. E Mediaset, forse, dovrebbe smettere di cambiare solo il volto in video e iniziare a rivedere l’intera struttura.
