Kevin Spacey all’Italian Global Series Festival: un ritorno che sa di rinascita e il film che gli ha cambiato la vita.
C’era attesa, curiosità, e anche un po’ di emozione. Kevin Spacey è tornato a parlare al pubblico italiano, e lo ha fatto in grande stile, ricevendo il Maximo Excellence Award durante l’Italian Global Series Festival di Rimini e Riccione. Noi eravamo lì, tra i tanti accorsi per vederlo, ascoltarlo e, perché no, magari scattarsi un selfie. Atmosfera da star internazionale, ma con un tocco intimo e commosso che ha reso tutto ancora più speciale. Una persona normale: non si direbbe mai dal vivo, che è uno degli attori più acclamati e premiati di sempre. Eppure ha un’aura che trasmette immediatamente grandezza, ma senza invadenza.
Durante il suo discorso, Spacey ha ringraziato Franco Nero con parole semplici e potenti: “Mi ha dato lavoro quando nessuno voleva farlo”. Una frase che racchiude tutta la fatica di una ripartenza, il dolore di un’assenza forzata, ma anche la gratitudine verso chi ha creduto in lui quando sembrava impossibile. E non è un caso che il film in questione sia proprio L’uomo che disegnò Dio, diretto e interpretato da Franco Nero. Una pellicola che, col senno di poi, si può leggere come l’inizio silenzioso di una rinascita.
Il film L’uomo che disegnò Dio, disponibile oggi su Prime Video, racconta la vicenda di Emanuele, un anziano insegnante cieco con un dono straordinario: riesce a ritrarre perfettamente il volto delle persone solo ascoltando la loro voce. Una storia che ha il sapore della favola, ma anche della rinascita umana. E che, tra le pieghe della sceneggiatura, sembra parlare anche di Kevin Spacey. Il personaggio interpretato da Spacey, un presentatore televisivo ambizioso e senza scrupoli, è una figura secondaria ma cruciale, e il suo arrivo nel film coincide con l’esplosione mediatica del talento di Emanuele. Un ruolo che, letto oggi, sembra quasi una metafora della vita vera: Spacey riappare in scena proprio mentre il protagonista riscopre un posto nel mondo. Il legame è forte, simbolico, inevitabile.
Per chi sta (ri)scoprendo Spacey in questi giorni, incuriosito dalla sua presenza in Italia e dalle sue parole cariche di emozione, questo film rappresenta un’occasione perfetta. Perché mostra un lato diverso dell’attore: meno patinato, più riflessivo. E perché, pur con tutti i suoi limiti, il film tocca corde profonde e attuali, parlando di riscatto, inclusione e seconde possibilità.Kevin Spacey fu accusato per la prima volta nel 2017 da Anthony Rapp, che parlò di una molestia subita nel 1986. Dopo di lui, emersero altre denunce simili. Spacey respinse sempre le accuse, ammettendo solo comportamenti fraintendibili. Tra il 2022 e il 2023 è stato assolto sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Le vicende hanno comunque travolto la sua carriera e vita privata. Proprio a seguito di tutta la bufera, Nero è stato il suo angelo custode.
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