Black Mass – L’ultimo gangster, stasera in tv
Stasera in tv alle 21:13 su Iris torna in onda uno dei film più intensi e disturbanti degli ultimi anni: Black Mass – L’ultimo gangster. Non è solo un crime movie. È un affondo nella parte più buia dell’anima americana. Una storia vera, sporca, che puzza di sangue e tradimenti. Alla regia c’è Scott Cooper. Ma il cuore pulsante è Johnny Depp, trasformato nel volto inquietante di James “Whitey” Bulger, gangster vero, spietato, glaciale.
Boston, anni Settanta. La mafia irlandese è in guerra con gli italiani. E l’FBI, in cerca di risultati, stringe un patto con il diavolo. Il risultato? Una delle alleanze più controverse della storia americana. Un’amicizia d’infanzia trasformata in sistema. Un sistema fatto di morte, omertà, potere. Joel Edgerton è John Connolly, agente federale e amico d’infanzia di Bulger. Insieme, travolgono il crimine organizzato… e anche la legge stessa.
Nel cast brilla anche Benedict Cumberbatch, nel ruolo del senatore Billy Bulger, fratello del boss. Politica e crimine si intrecciano, in un equilibrio instabile e pericoloso. Dakota Johnson interpreta Lindsey Cyr, compagna di Whitey, fragile e intensa. E ci sono anche Kevin Bacon, Jesse Plemons, Peter Sarsgaard, David Harbour e Julianne Nicholson. Nessun ruolo è secondario.
La trasformazione fisica di Depp è sbalorditiva. Il trucco lo rende irriconoscibile. Il suo sguardo è vuoto, immobile, feroce. L’adattamento si basa sul libro-verità Black Mass: The True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob, scritto dai giornalisti Dick Lehr e Gerard O’Neill. Una cronaca nera diventata leggenda. E poi cinema. Cinema vero.
Per Depp, Black Mass è stata una rinascita. Dopo anni di ruoli eccentrici e poco apprezzati dalla critica, torna finalmente a sorprendere. E inquietare. La sua interpretazione riceve candidature ai Critics’ Choice, ai SAG Awards e ai Satellite. E anche se l’Oscar non arriva, l’impatto resta. Joel Edgerton vince agli Hollywood Film Awards. Il montaggio di David Rosenbloom conquista pubblico e giuria. Il film incassa circa 100 milioni di dollari, su un budget di 53. Un successo commerciale e artistico.
Ma non è solo questione di premi. È la potenza emotiva del racconto che colpisce. La sensazione costante di minaccia. L’ambiguità morale che ti striscia addosso. Alcune scene – come il “cimitero segreto” delle vittime – si ispirano a fatti reali. Sei cadaveri vennero ritrovati nel 2000 vicino a Tenean Beach. Fatti. Non finzione.
Una chicca per i cinefili: Sienna Miller aveva girato una parte nel ruolo della nuova compagna di Bulger. Ma è stata tagliata in fase di montaggio. Troppo dispersiva. Il risultato è un film compatto. Cupo. Efficace. Un ritorno al gangster movie più puro. Quello che non vuole eroi. Solo mostri. Come Quei bravi ragazzi, ma senza nostalgia. Come Donnie Brasco, ma ancora più brutale. Black Mass ha lasciato il segno anche su serie tv e crime moderni.
Flashback, interviste, ricordi che si intrecciano. Struttura frammentata e verità soggettive. Un approccio ripreso da molte produzioni recenti. Se ami le storie vere, se ti affascina la corruzione dal volto pulito. Se vuoi vedere Johnny Depp come non l’hai mai visto, questa è la tua serata. Perché Black Mass non racconta un gangster. Racconta noi. Le nostre zone grigie. Le scelte che giustifichiamo. I compromessi che accettiamo. In cambio di cosa? Appuntamento alle 21:13 su Iris. Non è solo un film. È una discesa agli inferi.
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